A2 in Calabria: una corsia, mille problemi, un appello a chi governa

  • Postato il 12 dicembre 2025
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A2 in Calabria: una corsia, mille problemi, un appello a chi governa

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Autostrada A2 in Calabria: una corsia, mille problemi, l’appello di Katia Oliva, presidente di Fatto di Calabria, a chi governa


Il tratto calabrese dell’A2 Autostrada del Mediterraneo, arteria fondamentale per collegare la regione al resto del Paese, continua a essere segnato da criticità strutturali, rallentamenti e condizioni che troppo spesso non garantiscono continuità né sicurezza. Parliamo di circa 289 km di percorso nella sola Calabria, una dorsale che dovrebbe sostenere la mobilità di cittadini, lavoratori e turisti e che invece, giorno dopo giorno, si trasforma in una vera e propria prova di resistenza.
Traffico intenso e infrastruttura sotto pressione.

I dati del 2025 confermano che il tratto calabrese della A2 è tra i più trafficati del Sud Italia. Durante l’esodo estivo, nel solo nodo di Falerna, sono stati registrati 57.000 veicoli in 48 ore, una cifra che mette in evidenza la centralità – ma anche la vulnerabilità – di questo segmento autostradale. Per evitare il blocco totale della circolazione, ANAS è stata costretta ad adottare provvedimenti straordinari sospendendo fino all’83% dei cantieri attivi in Calabria durante i periodi di maggiore affluenza. Una misura emergenziale che dimostra quanto l’infrastruttura sia fragile: quando i cantieri sono aperti, il traffico si paralizza; quando vengono chiusi, la manutenzione rallenta.

Incidenti e chiusure: una viabilità che si blocca facilmente

La cronaca recente testimonia le difficoltà quotidiane che vive chi percorre la A2 in Calabria. Tra gli episodi più significativi:

la chiusura totale della carreggiata sud tra Cosenza Sud e Rogliano, causata dall’avaria di un mezzo pesante, con lunghe code e deviazioni obbligatorie;

  • un grave incidente che ha portato alla chiusura completa di un altro tratto dell’autostrada, con ripristino lento e pesanti disagi per gli automobilisti.
  • Basta poco – un guasto, un tamponamento, un veicolo in fiamme – per provocare blocchi di chilometri, segno di un’infrastruttura incapace di assorbire anche imprevisti di modesta entità.

Perché il governatore non interviene con decisione?
Di fronte a tutto questo sorge spontanea una domanda che molti cittadini, pendolari e operatori economici ripetono da anni: perché il governatore della Regione Calabria non affronta con maggiore determinazione la questione del tratto calabrese dell’A2? Una regione non può permettersi di avere la propria principale arteria stradale in condizioni di costante precarietà. È necessario:

  • pretendere cronoprogrammi chiari;
  • verificare la qualità e la tempistica degli interventi;
  • chiedere risposte rapide nei casi di emergenza;
  • rappresentare, a livello nazionale, il disagio reale dei cittadini calabresi.

E invece sembra che chi governa spesso non viva direttamente la quotidianità di questa autostrada, non la percorra con regolarità, non tocchi con mano le ore perse, i rischi corsi, la frustrazione che accomuna chi deve usarla per lavorare, curarsi, studiare o raggiungere i servizi essenziali. Non si tratta di polemica, ma di una richiesta di responsabilità: governare significa conoscere davvero il territorio, e la A2 è il punto di partenza, non un dettaglio.

Il futuro della Calabria passa dalla sua autostrada

Senza una A2 moderna, efficiente, sicura e costantemente manutenuta, la Calabria non può parlare di sviluppo, turismo, mobilità sostenibile né competitività economica. Ogni scelta strategica regionale – dal rilancio delle aree interne alla valorizzazione delle città costiere – passa necessariamente dalla qualità delle infrastrutture.
La Calabria merita un’autostrada all’altezza del suo potenziale. Un’autostrada che non sia un’incognita, ma una certezza. Un’autostrada che non costringa a partire con ore di anticipo “per sicurezza”, ma che permetta di vivere e lavorare come nel resto del Paese.
Solo così questa terra potrà finalmente credere nel proprio futuro e costruirlo con fiducia, dignità e continuità.

“cittadina pensante” e presidente dell’associazione “Fatto in Calabria”

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