A Vicenza il sindaco dem Possamai installa panchine “antibivacco” come quelle eliminate da Tommasi a Verona. Ma c’è una spiegazione

  • Postato il 14 marzo 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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VICENZA – A Verona il sindaco di centrosinistra Damiano Tommasi due anni fa ha fatto segare nei giardini pubblici i braccioli di 500 panchine volute dalle precedenti giunte di centrodestra per evitare che ci andassero a dormire clochard o extracomunitari. A Vicenza, il sindaco dem Giacomo Possamai adesso ne installa 28 in Campo Marzo, dello stesso tipo ideato per impedire i bivacchi. Due città lontane una quarantina di chilometri, due sindaci dello stesso colore politico e due diversi atteggiamenti. Possibile?

Ad accorgersi di questa singolarità è stato l’eurodeputato Flavio Tosi, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, e in tempi lontani segretario della Lega in Veneto. Non ha lasciato passare invano la gustosa notizia e l’ha condita con riflessioni non propriamente lusinghiere nei confronti di Tommasi, anche perché a introdurre quelle panchine era stato proprio lui, quando era sindaco del capoluogo scaligero. “Si conferma la visione ideologica dell’attuale amministrazione veronese, che sta peggiorando e paralizzando la città un po’ su tutto, dalla sicurezza alla viabilità. Possamai, persona più pragmatica, invece giustamente mette le panchine. È la dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che la mia – dice Tosi – era una scelta sacrosanta per la sicurezza e il decoro della città, quindi non una scelta di destra o di sinistra, ma a favore di cittadino”.

La notizia ha una sua particolarità alquanto gustosa, anche se Tosi l’ha raccontata a modo suo. Nel gennaio 2023 la scelta delle panchine con il bracciolo che interrompe la seduta in realtà era del predecessore di Possamai a Vicenza, Francesco Rucco, di centrodestra, poi sconfitto alle elezioni del giugno successivo. Ha approfittato di un finanziamento Pnrr per dare un nuovo assetto a Campo Marzo, il polmone verde del capoluogo berico tra la stazione ferroviaria e il centro storico. Il progetto di riqualificazione urbana era stato presentato con una forte valenza ideologica dall’assessore alle infrastrutture Mattia Ierardi, all’epoca neo deputato dei Fratelli d’Italia. Le panchine sono più corte di quelle tradizionali e i braccioli creano sedute singole. “Vogliamo evitare che siano usate come letti” aveva detto Ierardi. A corollario, la scelta di posizionamento di aiuole con arbusti era stata studiata per evitare che invece delle panchine, nella buona stagione, possa essere usato il prato per dormire. Se qualcuno, nonostante tutto, riuscisse a trovare un metro quadrato dove stendersi, troverebbe a dissuaderlo una miriade di punti luce predisposti per la videosorveglianza.

In realtà la giunta di centrosinistra ha semplicemente ereditato il cantiere da un milione 700 mila euro che era stato uno dei fiori all’occhiello di Rucco. Questa la spiegazione che trapela dal palazzo comunale dove, essendo i lavori già programmati e avviati, non si sono preoccupati di verificare la conformazione delle panchine e di verificare se corrispondano alla propria visione sociale o se siano respingenti nei confronti dei senza casa. Così il centrosinistra installa le panchine volute dal centro destra e sbandierate all’epoca come una tutela di decoro in città. Flavio Tosi, sarcastico: “Magari Tommasi e Possamai si potevano parlare, Tommasi avrebbe potuto dare i braccioli segati al collega vicentino, che avrebbe in questo modo risparmiato soldi…”.

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