A Torino il Kappa FuturFestival è in crescita. Sia per la qualità della musica che per l’organizzazione
- Postato il 6 luglio 2025
- Musica
- Di Artribune
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A Torino il Kappa FuturFestival (solo Kappa per gli amici) è un microcosmo di vite sospese tra normalità e straordinarietà. C’è chi fa meditazione nel corridoio di passaggio da un palco all’altro; chi una proposta di matrimonio scenografica alla propria dolce metà. Oppure lancia messaggi improbabili con il proprio outfit. È la Razza Umana raccontata nel progetto fotografico di Oliviero Toscani, a partire dagli scatti raccolti nelle scorse edizioni del festival, che è tornato anche quest’anno (purtroppo in forma di omaggio postumo dopo la sua recente scomparsa), proiettato sul palco Voyager: quello che si staglia proprio davanti alla Chiesa del Santo Volto, disegnata da Mario Botta, con il campanile ricavato dalla vecchia ciminiera. Tutto in stile futuristico, come lo è il contesto del Parco Dora, che un tempo ospitava la più grande delle acciaierie del complesso delle Ferriere Fiat.































Il nuovo palco Lab Stage per le jam session elettroniche
L’arte, dalle foto di Toscani all’installazione luminosa di Marinella Senatore, è sempre molto presente in questo “Art Techno Festival” appena concluso con tre serate (4-5-6 luglio) andate tutte sold out. Ma è solo l’aspetto più evidente di una generale attenzione – da parte dell’organizzazione Movement – per il dettaglio e per la cultura in generale che si respira in ogni angolo. Tutto a beneficio del popolo della techno, che negli anni è cresciuto di età (media 25-26 e oltre), raffinandosi e diventando più esigente. Che siano aspetti tecnici, logistica, sicurezza e allestimenti, tutto è estremamente curato. Questi ultimi poi, in questa dodicesima edizione, si sono ampliati ed evoluti. Si è aggiunto un palco ai cinque già presenti: il Lab Stage, a livello del terreno, permetteva al pubblico di girarci intorno e di seguire i dj senza una posizione fissa, che improvvisavano in jam session elettroniche di quattro o sei persone per volta. È stato anche il teatro del primo contest di musica elettronica coprodotta con l’intelligenza artificiale: sarà il format dei prossimi cinque anni grazie alla collaborazione con Reply, azienda torinese di consulenza informatica.

Il Nova: il palco dei live si è ampliato
Il Nova stage si è invece ampliato: spazio deputato ai live, ha ospitato l’esclusiva italiana dei Soulwax, il gruppo dei fratelli belga (per la precisione di Gand, sede dell’Istituto di Psicoacustica e Musica Elettronica IPEM) David e Stephen Dewaele che si è presentato sul palco con un ensemble di tre batterie soppalcate e una selva di sintetizzatori dal design vintage. Uno spettacolo a metà strada tra l’analogico e l’elettronico molto potente. Mentre la prima italiana del live del britannico Floating Points ha sfruttato e dato risalto alle nuove arcate che sovrastano il palco e lo abbracciano, rendendo il tutto più intimo: i visual in tempo reale di Akiko Nakayama hanno creato una sinfonia visiva al pari di quella sonora orchestrata dal producer di Manchester.

I dj set sugli altri quattro palchi: Solar, Voyager, Futur, Kosmo
Pienone per Anyma (impossibile accedere alle terrazze panoramiche del palco Voyager), il progetto solista del producer elettronico italo-americano Matteo Milleri che fonde musica e arte digitale in show spettacolari. Stesso copione per il main stage Futur (quello più iconico con le colonne di ferro dell’ex acciaieria in bella vista), dove sabato 5 luglio è andato in scena il dj set del producer americano Seth Troxler in back to back con l’italiano Dj Tennis (alias Manfredi Romano) con spassosi e curatissimi visual che mischiavano cultura alta e pop, meme di Internet e cinema muto. Un’altra accoppiata vincente è stata quella tra la dj spagnola Barbara Lago e la dj sudafricana, nata a Berlino, Daniella Da Silva, una delle emergenti della scena techno internazionale: sul palco Solar, quello dedicato alla techno più dura e che in dimensioni supera il main stage, è andato in scena un dj set energico e grintoso, ma a volte trattenuto. Che invece si è incendiato il giorno prima nello show decisamente gabber del dj francese Nico Moreno, dai battiti super accelerati. Infine, sul palco incorniciato dall’opera di Marinella Senatore si sono distinte le esibizioni di Donato Dozzi (che ha convinto di più nel live sul Nova, aperto a suoni sperimentali) e del tedesco Dj Hell. Con lui techno, house e disco si fondono, riportando all’attualità sonorità del passato, come quelle del gruppo house di maggior successo in Inghilterra durante i primi Anni Novanta, i KLF. In una veste completamente inedita.
Claudia Giraud
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