A scuola la bimba disabile di Martinsicuro (Teramo), la madre a Tgcom24: "In classe una festa, ma la battaglia per la legge regionale continua"
- Postato il 30 ottobre 2024
- Di Tgcom24
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A scuola la bimba disabile di Martinsicuro (Teramo), la madre a Tgcom24: "In classe una festa, ma la battaglia per la legge regionale continua"
"E' stata una ripartenza meravigliosa. Silvia è andata a scuola, io e il papà l'abbiamo accompagnata in classe. I compagni, dopo un attimo di stupore, si sono alzati e l'hanno circondata. E' stata davvero un'accoglienza magica", sottolinea Sonia Costantini a Tgcom24, che aggiunge: "Ringrazio Claudio Ferrante, presidente dell'Associazione Carrozzine Determinate, per il grande sostegno e supporto di queste settimane e per aver condiviso con noi la gioia grandissima del rientro a scuola di Silvia".
"Mia figlia è una bambina solare, sorridente, socievole: ora è dove ogni bambino della sua età dovrebbe stare, a scuola - precisa la mamma. - Di fronte a una barriera, a un ostacolo così grande, Silvia, così piccola, ha risposto con forza straordinaria e con una soluzione concreta. E altrettanto commovente è stato vedere i compagni rimasti sorpresi quando è entrata in classe: in tutto questo tempo di assenza di Silvia, chiedevano di lei. Non si aspettavano il suo rientro. Si sono subito alzati e l'hanno circondata".
E, poi, finalmente in classe anche quelle figure tanto attese: gli infermieri. "Ci sono due infermiere in classe per Silvia - riferisce Sonia Costantini - che si alternano con turni giornalieri di due ore. E poi c'è un terzo infermiere, in caso di necessità: dovesse capitare l'assenza di una delle due colleghe andrà in sostituzione". Una grande gioia per la figlia, con un neo, però. "Sono dispiaciuta - ammette la mamma di Silvia - per il totale silenzio che su tutta questa vicenda c'è stato dalla Regione Abruzzo e dai ministeri dell'Istruzione e della Salute che io stessa avevo interessato. Ma devono sapere che deve nascere una legge, una legge specifica volta proprio a garantire a bambini con disabilità il diritto allo studio e la frequenza scolastica in sicurezza proprio per questi alunni con bisogni di attività sanitarie".
La vicenda, dunque, non si chiude qui. "Per noi è veramente una grande vittoria, - risponde la mamma di Silvia a Tgcom24, - perché si era perso già tanto tempo, troppo, dall'inizio della scuola e ogni giorno perso era un'opportunità in meno, un'esclusione a priori e una discriminazione per lei e per me, perché non le si stava dando il modo giusto per poter frequentare. La scuola è lo strumento necessario per la crescita culturale e psicologica e sociale di ogni bimbo. Ma questa è solo una ripartenza, perché quei diritti costituzionali per cui mi batto troppo spesso esistono solo sulla carta".
"Silvia ha fatto qualcosa di straordinario - continua, - aprendo una strada nuova, visto il grande vuoto normativo e in assenza totale di una legge. E' stato un obiettivo voluto, inseguito e conquistato, ma come presidente dell'associazione Insieme per Silvia - SCN2A io sono pronta ad andare avanti per ottenere una legge chiara regionale e nazionale che tuteli gli studenti con disabilità. I fondi vanno usati nel modo giusto".
Anche per questo resta aperta la petizione online "Garantiamo a Silvia il diritto all'istruzione e assistenza medica a scuola". E Sonia Costantini pensa già al prossimo passo. "Quello che chiedo adesso è un incontro urgente agli assessori regionali Verì e Santangelo. Silvia ha aperto una strada che deve diventare una legge sia a livello regionale che nazionale, perché, ricordiamolo, ci sono tanti altri bambini che attualmente sono a casa impossibilitati a frequentare la scuola e ci sono genitori che devono entrare in classe per somministrare un farmaco. Sono vicina a quelle mamme e a quei papà che devono prendere dei permessi di lavoro per far fronte a questa mancanza normativa. Conosco una mamma che, in un'altra regione, resta ogni giorno fuori da scuola perché così può intervenire se il figlio ha bisogno di mangiare tramite Peg o di essere aiutato nella respirazione. Non è più concepibile. C'è bisogno di garantire un'assistenza sanitaria esclusivamente a questi bambini".
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