A Roma un 23enne beccato con 200 chili di cocaina. Ecco un’altra fotografia del Paese reale che facciamo finta di non vedere
- Postato il 14 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Raccontano le cronache che a Roma sono stati sequestrati duecento chili di cocaina, per un valore di mercato stimato in sedici milioni di euro, a un 23enne di origini albanesi. La droga, suddivisa in 191 panetti – pari a circa ottomila dosi – è stata trovata nella sua abitazione, insieme a una pistola, munizioni e trentamila euro in contanti. Ripetiamo: 200 chili di cocaina. A un 23enne. A settembre un’altra notizia è passata quasi inosservata: nel porto di Gioia Tauro, in due container, sono stati scoperti 249 panetti di cocaina, per un totale di 288 chili. Nel 2025 (almeno fino a settembre) in quel porto raccontano le forze dell’ordine che è stata sequestrata droga per un valore totale di 500 milioni di euro. Ripetiamo: 500 milioni di euro.
La domanda è semplice: perché nel racconto quotidiano del nostro Paese continuiamo a non dare il giusto risalto all’economia criminale e al traffico di droga, nazionale e internazionale? Perché la politica preferisce parlare – o meglio, ciarlare – del nulla, mentre nelle nostre strade e nella nostra società scorre un fiume di cocaina e di denaro illegale? Forse perché non vogliamo ammettere che i soldi della cocaina, una volta riciclati, diventano parte dell’economia “legale”: negozi, ristoranti, investimenti.
Quanto incide l’economia illegale su quella legale? Quanto pesa la criminalità sulle nostre scelte politiche ed economiche? Ma a queste due domande, ammettiamolo, non vogliamo davvero rispondere. È più facile continuare a ciarlare del nulla. In fondo, ci vantiamo di aver arrestato Matteo Messina Denaro dopo trent’anni di latitanza. Arrestato, lo ricordiamo, mentre andava tranquillamente in una clinica di Palermo. Questa è l’Italia. Un Paese dove fingiamo di non vedere il reale. E dove parliamo dell’irreale.
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