A Roma la quarta Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina: l’Italia protagonista della ripresa
- Postato il 12 luglio 2025
- Attualità
- Di Paese Italia Press
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Di Valentina Chabert
Dopo Lugano, Londra e Berlino, si è tenuta a Roma lo scorso 10 e 11 luglio la quarta Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina, organizzata dal governo di Kiev in collaborazione con l’Italia.
Quattro le “dimensioni di Berlino” – i pilastri definiti in Germania nel corso della conferenza del 2024 – sui quali si sono orientate le discussioni a Roma: il ruolo dell’imprenditorialità nell’afflusso di capitali privati indispensabili alla ricostruzione dell’Ucraina; il ritorno e la conseguente reintegrazione dei cittadini, al fine di ricostituire il tessuto sociale del Paese a partire dalle infrastrutture civili; il coinvolgimento delle autorità locali e regionali nel processo di ripresa; e infine le riforme, intese a promuovere l’avanzamento del processo di adesione di Kiev all’Unione Europea.
Le tematiche affrontate nel corso della conferenza sono state molteplici. Non solo infrastrutture critiche e ricostruzione, ma anche stabilità macroeconomica, sicurezza, energia, tutela dell’ambiente, cultura, innovazione ed istruzione, questioni ritenute fondamentali dal governo di Kiev per la modernizzazione, digitalizzazione e adeguamento del Paese in una futura fase post-conflittuale.
Nonostante il conflitto sia ancora tutt’altro che risolto a fronte di stalli negoziali e imprevedibili bracci di ferro tra Washington e Kiev sulle forniture militari, i progetti avviati per la ricostruzione materiale dell’Ucraina sono già molteplici.
Modellati secondo una logica di patronato che prevede l’assegnazione a specifici Paesi della riqualificazione di determinate città, grazie alla conferenza di Roma l’Italia ha saputo giocare un ruolo di primo piano nella sfida della ricostruzione ottenendo l’esclusiva per la ristrutturazione di Odessa. Sarà infatti Roma a restaurare il patrimonio culturale della città, ed in particolare la cattedrale della Trasfigurazione, la Filarmonica ed il museo delle belle arti.
In aggiunta, il nostro Paese si occuperà anche di trasporti marittimi e sviluppo portuale, in virtù di un Memorandum concluso a margine della Conferenza tra il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi e l’omologo ucraino per lo sviluppo delle comunità e dei territori Alona Shkrum. Si tratta di un primo segno dell’avvio di una cooperazione strategica a lungo termine tra Italia e Ucraina, che ha il potenziale di offrire nuove interessanti opportunità per le imprese nazionali.

A questo proposito, la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina gioca un ruolo fondamentale tanto nel compattare il sostegno economico degli Stati europei all’interno di una piattaforma di dialogo strutturata, quanto nella costruzione di un nuovo mercato in cui sussistono reali possibilità imprenditoriali per le società europee.
In quest’ottica si potrebbe interpretare il Recovery Forum che ha avuto luogo nel corso della Conferenza, un sistema ad hoc volto a consentire alle parti interessate e nello specifico alle imprese di trattare direttamente con il governo ucraino e le istituzioni finanziarie internazionali circa le modalità più idonee per il processo di ricostruzione, individuando i settori economici prioritari per la ripresa dell’Ucraina dopo il conflitto.
In termini economici, le stime disponibili riguardanti i danni materiali (soprattutto infrastrutturali) in Ucraina toccano – secondo i dati della Kyiv School of Economics presentati nel febbraio 2024 – i 200 miliardi di dollari. Per la Banca Mondiale, il denaro necessario alla ricostruzione si aggirerebbe su cifre pari a 500 miliardi.
Alla luce di ciò, appare evidente che l’impegno dei paesi europei ed in generale dell’Occidente sarà piuttosto notevole: a prescindere dai risultati più o meno immediati che seguiranno alla Conferenza di Roma, essa ha ad ogni modo rappresentato una base fondamentale per un’ampia partecipazione alla sfida della ricostruzione, riaffermando l’impegno dei Paesi e delle istituzioni europee nel sostegno a Kyiv.
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