A Ricadi spiagge “inaccessibili per i disabili”

  • Postato il 26 giugno 2025
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A Ricadi spiagge “inaccessibili per i disabili”

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Spiagge inaccessibili per disabili a Ricadi; L’accorata denuncia della mamma di una bambina disabile: “Anche mia figlia ha diritto al mare”


RICADI – A Giulia piace il mare ed è molto fortunata, perché vive a due passi da una delle spiagge più belle dell’intera costa degli dei: la “Baia di Riaci”.
Giulia però non può camminare e quei “due passi” che la separano dalle acque cristalline del “suo” mare li percorre sulle gambe della sua mamma, Chiara Calamita. Giulia potrebbe arrivarci sulla sua “sediolina” a toccare l’acqua, ma l’indifferenza non costruisce strade, l’indolenza non parla di inclusione e l’ignoranza è troppo impegnata a costruire muri difficili da valicare per chiunque.

La baia in questione, situata nel territorio di Santa Domenica di Ricadi, era una di quelle spiagge inaccessibili ai disabili. Non è stata dotata, nel tempo, di passerelle adeguate per disabili e nessun tipo di rampa che permetta il passaggio agevole di persone con mobilità ridotta, in particolare su sedie a rotelle, è stata installata negli anni. Mentre le sedie Job, cioè le particolari carrozzine che permettono di entrare in acqua o rimanere sul bagnasciuga da seduti, pare stiano al fresco in un magazzino.

L’appello della madre della bambina: “Anche mia figlia ha diritto al mare”

«È un suo diritto vivere la vita che le piace – grida mamma Chiara – come posso privarla del mare, che lei ama tanto? E come posso spiegare a chi di competenza che la battaglia che ogni giorno combattiamo contro la disabilità ci sfianca ed affrontare difficoltà senza senso, messe sulla nostra strada da chi non pensa, ci fa rimanere immobili, senza parole, anche se solo il tempo di riprendere fiato e ci fa sentire profondamente umiliati».

Chiara Calamita è una giovane donna che affronta la vita lanciando il cuore oltre le difficoltà di ogni giorno, quelle della malattia di Giulia e quelle che una società sorda e cieca ai bisogni del prossimo le pone davanti costantemente. Ha deciso di non tacere, di non abbassare la testa, non chiede, ma solo perché, come lei stessa scrive, “non va bene”. Non chiede ma non si arrende, lo fa per Giulia e per il fratellino: Niccolò, perché abbia un esempio da seguire quando lei non potrà essere più accanto ai suoi figli, perché impari a non lasciare la mano di Giulia, perché sappia mettere la verità prima delle menzogne che la società impone.

Dopo la segnalazione passerella sulla spiaggia allungata

Ampiamente diffuso e condiviso sui social lo sfogo di Chiara, creando un effetto tam tam che è chiaramente arrivato dove doveva. Ieri mattina una sedia Job aspettava Giulia sulla spiaggia e la misera passerella si era allungata magicamente, raggiungendo una lunghezza pari ad un quarto della spiaggia.
“I social sono un mezzo per arrivare” ha scritto ancora ironicamente Chiara sul suo profilo Facebook, certa che la sua bimba al mare, in un modo o nell’altro ci arriverà e che i suoi piedini toccheranno l’acqua ogni giorno, ma dispiaciuta per quanti non hanno la forza ed i mezzi per lottare ed ottenere i propri diritti.

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