A Milano l’addio a Ornella Vanoni, fra la sua musica e tanta commozione
- Postato il 24 novembre 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
A Milano l’addio a Ornella Vanoni, fra la sua musica e tanta commozione
Milano, 24 nov. (askanews) – Milano ha salutato per l’ultima volta Ornella Vanoni sulle note delle sue canzoni, fra l’affetto dei parenti, la vicinanza degli amici artisti e soprattutto della gente comune che ha partecipato con vicinanza e commozione ai funerale della cantante.
La chiesa di san Marco nel quartiere Brera, dove la cantante, scomparsa a 91 anni, viveva, era gremita, con persone in coda fin dalla tarda mattinata per riuscire ad entrare. Un lungo applauso ha salutato l’arrivo del feretro, accolto dal figlio Cristiano Ardenzi, con i due nipoti, Camilla e Matteo.
All’interno della chiesa il sindaco di Milano Beppe Sala, il presidente del Senato Ignazio La Russa, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, tanti amici fra gli artisti, Fabio Fazio, Iva Zanicchi, Fausto Leali, Elodie, Mara Maionchi, Dori Ghezzi, Luciana Littizzetto, Roberto Vecchioni e Gianna Nannini.
Nell’omelia don Luigi Garbini ha ricordato le grandi passioni dell’artista: “È sempre stata la musica a impossessarsi di lei. Sappiamo bene che i posseduti sono come dei tarantolati, cioè non possono opporsi al morso della musica. Ornella è stata posseduta dalla musica dall’inizio della sua vita alla fine”, ha detto.
Subito dopo la chiesa è stata riempita dalle note di alcune delle canzoni più famose dell’artista, “L’appuntamento” e “Senza fine”, intonate dalla tromba di Paolo Fresu. La stessa Vanoni aveva chiesto che il musicista suonasse ai suoi funerali.
Emozione per il ricordo dei due nipoti. “Cara nonna, porto una parte di te dentro di me. Grazie per l’amore che mi hai dato, per sempre. Eterna”, ha detto Camilla, cantando anche alcuni versi del brano “Senza fine”. Il nipote Matteo l’ha descritta come “un’artista grandiosa, una mente irriverente, icona di stile e personaggio dei social. Una persona forte e indipendente”, ricordandone poi il lato più scherzoso. “Quando ero piccolo mi facevi ‘ghirighiri’ prima di dormire e poi quando ti accompagnavo a qualche evento mi presentavi come il tuo fidanzato e mi facevi ridere così tanto”.
Il feretro è uscito dalla chiesa sulle note di un altro grande successo di Vanoni, “Ma mi”, per poi essere salutato da un interminabile applauso sul sagrato. A Milano oggi è stato proclamato il lutto cittadino in segno di rispetto per l’ artista.
Il Quotidiano del Sud.
A Milano l’addio a Ornella Vanoni, fra la sua musica e tanta commozione