A Milano Boeri era il sindaco ombra. E i suoi affari volavano

  • Postato il 19 luglio 2025
  • Di Panorama
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L’archistar Stefano Boeri si dice vittima di un destino avverso. «Se fossi il potente che descrivono, perché non sono riuscito a far approvare la mia Torre Botanica?», spiegava ieri a Repubblica, lamentando la bocciatura del «Pirellino», mentre attorno a lui si sta consumando uno scontro politico e giudiziario (con accuse di corruzione, falso e induzione indebita) che ha coinvolto l’intera macchina urbanistica milanese.

Ma guardando i fatti, e soprattutto le carte dell’inchiesta, che vede indagato anche il sindaco, Beppe Sala, emerge che l’architetto Boeri (anche lui sotto indagine) non solo sia un uomo di potere, ma sia diventato negli ultimi anni quasi un sindaco ombra. A giudicare dalle carte, infatti, Boeri scrive ogni giorno al primo cittadino per dispensare consigli. Si lamenta. Chiede aiuto per i suoi progetti, propone di organizzare incontri, coinvolgendo Sala su qualsiasi argomento, dall’Inter alla Triennale, da San Siro alla sicurezza. È in queste chat che gli inquirenti hanno trovato le pressioni che Boeri avrebbe fatto su Sala per il Pirellino (l’ormai noto «prendilo come warning»). Il 10 settembre 2019 Boeri gli aveva scritto in merito al suo progetto sul Meazza, che Sala aveva appoggiato nel 2017. «Siamo stati esclusi perché “non rispettavamo i parametri del masterplan presentato a luglio dalle società”. Da quando presentare un masterplan equivale a farlo approvare?». E poi: «Attenzione che si crea un grave precedente […]. Beppe, per me il caso è chiuso, perdere concorsi è del tutto normale… ma ti segnalo che qui la cosa è diversa». La risposta di Sala non si fa attendere: «Per lo stadio mi sembrano folli. Mi stanno mettendo in difficoltà. Ora vediamo cosa fare».

Sullo stadio Boeri è molto attivo. Il 23 ottobre 2018 aveva ancora scritto a Sala. «Con Steven Zhang qui a Shanghai abbiamo parlato di stadio. Se ritieni ci vediamo e andiamo avanti su proposta stadio bifronte. Inter potrebbe prendersi lato trotto. Lui preoccupato giustamente da incertezza Milan (dice che Scaroni non conta). Comunque, super sveglio…». Il 5 gennaio 2023 torna alla carica. «Settimana prossima se vuoi ti porto proprietari area ex piste allenamento Snai interessati a realizzare stadio». Il 23 febbraio insiste: «So che vedi Scaroni e Furlani. Se ci sentiamo prima ti passo qualche riflessione». Anche il primo marzo: «Arrivo oggi pom da Cairo. Quando vuoi ci sentiamo su stadio». E Sala gli risponde: «Ok. Oggi vedo Cardinale». Il 22 febbraio 2022 Sala scrive a Boeri di non voler sostenere un progetto urbanistico in zona Cadorna: «Non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla», coerentemente con la sua campagna sulla «rigenerazione». Boeri propone «un grande parco, un quartiere per giovani», ma ammette di non avere forza sui promotori. Sala propone un incontro ristretto: «Meglio prima io, te e Tancredi (assessore Giancarlo anche lui indagato e per cui sono stati chiesti i domiciliari, ndr)».

A fronte di quanto dichiarato da Boeri, il suo è stato un percorso professionale che ha dominato Milano in questi anni e prosperato soprattutto sotto le giunte di centrosinistra. Sotto Pisapia, Sala e le loro continuità amministrative, Boeri ha raccolto incarichi pubblici, premi internazionali e una crescita economica che pochi studi architettonici italiani hanno sperimentato. I dati ufficiali di Camera di commercio indicano chiaramente che lo studio ha fatturato 6.417.695  euro nel 2023, con un utile netto di 609.123  euro: un risultato notevole per studio di architettura. Confrontando questi numeri con il 2022 (fatturato 5.652.160  euro, +13,5% annuo; utile in crescita) e con un utile netto di circa 104.420  euro nel 2019, riportato dai bilanci ufficiali, il dato chiave è la crescita sostenuta: in pochi anni il fatturato è aumentato di oltre il 60% e l’utile si è moltiplicato.

Il contesto milanese ha offerto terreno fertile. Nel 2011-2013, Boeri già mostrava la sua presenza istituzionale come assessore alla Cultura di Pisapia, ideatore di Bookcity e Pianocity e promotore di grandi progetti urbani all’interno di Expo 2015 e CityLife o sulla Darsena. Dopo qualche anno di pausa, dopo la spaccatura con Pisapia e l’addio a Palazzo Marino, è con Sala che ritrova una certa sintonia. Sin dall’insediamento nel 2016. Nel 2018 Sala lo nomina presidente della Triennale per poi confermarlo nel 2022. In questi anni sono arrivati incarichi quali la riqualificazione del Policlinico, il piano Forestami, gli allestimenti di una sala nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Lo studio ha firmato grandi operazioni immobiliari: nel 2018 parte Bosconavigli, prosegue la progettazione del Pirellino e l’avvio del concorso Beic. Proprio la Biblioteca europea è costata a Boeri un’altra inchiesta per turbativa d’asta e falso in concorso internazionale. A questo si è aggiunta una misura interdittiva per un anno di sospensione dai bandi pubblici mentre il processo su Bosconavigli va avanti con accuse di abuso edilizio: a settembre dovrebbe esserci la prima udienza.

Autore
Panorama

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