A Luxor, tre tombe millenarie riaccendono la magia del Nuovo Regno d’Egitto
- Postato il 30 maggio 2025
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- Di SiViaggia.it
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Sabbia dorata, vento caldo e mistero: sulle rive occidentali di Luxor, nell’area di Dra’ Abu El Naga, lo sguardo dell’archeologia mondiale si è appena acceso su una scoperta che vibra di storia e fascino e che racconta molto dell’Egitto di un tempo, non solo quello faraonico.
Tre sepolcri, addormentati da più di 3.000 anni sotto il sole dell’Alto Egitto, si sono rivelati ora al mondo grazie a una missione condotta interamente da esperti egiziani. I visitatori e i viaggiatori curiosi che pianificano un viaggio possono finalmente immaginare i profumi d’incenso, i canti templari e il fruscio dei papiri che accompagnavano la vita quotidiana dei tre protagonisti del Nuovo Regno: Amon-am-Ebt, Baki ed Es, tre uomini del governo, importantissimi pur non essendo di stirpe nobiliare.
La scoperta dei tre sepolcri a Dra’ Abu El Naga
Dra’ Abu El Nag, in Egitto, è un mosaico di necropoli prive di sfarzi regali ma dense di vita quotidiana. La notizia del ritrovamento, salutata come “significativa” dal Ministro del Turismo e delle Antichità Sherif Fathy, arricchisce ulteriormente il puzzle del Nuovo Regno (1539-1077 a.C.). Qui i sepolcri non vantano piramidi che svettano sul deserto, bensì corridoi, sale ipogee e pozzi scavati nella roccia che custodiscono storie di funzionari, artigiani e scribi: i veri motori dell’antico Egitto.
Le iscrizioni ritrovate nel sito archeologico hanno stavolta permesso di dare volto e titolo a ciascun proprietario: Amon-am-Ebt, funzionario del tempio di Amon durante l’epoca ramesside; Baki, supervisore di un granaio reale all’ombra dei faraoni della XVIII dinastia; Es, scriba e sindaco delle oasi settentrionali. Le loro tombe, sale collegate da cortili, pozzi funerari e pareti decorate da portatori di mobili, scene di banchetto e simboli sacerdotali, oggi offrono uno spaccato impareggiabile sulla macchina amministrativa che teneva in piedi l’impero del Nilo.
Perché è importante la scoperta di Dra’ Abu El Naga
La scoperta delle tre tombe a Dra’ Abu El Naga risulta oggi importante non solo per il valore storico delle sepolture in sé, ma soprattutto per il contesto che restituiscono: quello di un Egitto antico fatto anche di volti non regali, ma fondamentali, pur nella loro “umiltà”.
Amon-am-Ebt, Baki ed Es non erano faraoni, ma uomini chiave della macchina amministrativa, del culto e dell’economia. Le loro tombe raccontano l’organizzazione del potere, la gestione delle risorse e il ruolo del culto religioso nella vita quotidiana.
Inoltre, la possibilità di identificarli con certezza grazie alle iscrizioni rafforza l’idea di un Egitto che, oltre a costruire piramidi, sapeva catalogare, scrivere, tramandare. Scoperte come questa ampliano la nostra conoscenza del Nuovo Regno da una prospettiva meno celebrata, quella lontana dagli sfarzi faraonici, ma molto più concreta, umana e operosa. In più, la missione interamente egiziana dell’equipe segna un passo significativo nell’archeologia contemporanea, sottolineando il valore della competenza locale e dell’identità culturale nella riscoperta delle proprie radici.