A Genova ogni anno 10mila tonnellate di cibo sprecato, solo il 4% viene recuperato
- Postato il 5 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Ammonta ad almeno 10.260 tonnellate la quantità di cibo sprecato ogni anno a Genova, cioè quattro volte il cibo che viene distribuito alle persone in stato di bisogno. Le associazioni sul territorio ne riescono a recuperare circa 400 tonnellate (appena il 4%), troppo poco per risolvere il problema. Sono i dati che emergono dal convegno Cibo spreco povertà, organizzato oggi alla sala Quadrivium in occasione della Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare col contributo della Rete Ricibo di Coop Liguria, che ha donato 70mila euro ad associazioni per finanziare progetti sul tema nell’ambito del bando Un voto, un pasto.
“I nostri studi sul campo dimostrano che sulla città il dato è quasi triplicato – spiega Marco Malfatto della Comunità di San Benedetto al Porto, capofila della Rete Ricibo -. Lavorare sullo spreco è importante, ma altrettanto importante è disgiungere il tema da quello delle povertà: non esiste che occorra sfamare i poveri di una città con quello che l’altra città che può permetterselo acquista e spreca. Ci sono più donatori della nostra rete, che però donano meno quantità di cibo. Questo significa che lo sforzo per recuperare l’eccedenza alimentare aumenta“. Da qui l’esigenza di “riprogettare la catena del recupero in modo strutturato“, perché le associazioni da sole non possono sostenere costi sempre crescenti.
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Le eccedenze recuperate sono in prevalenza pane e sostituti del pane, prodotti ultra-processati che rappresentano il 60% del totale: ragionando in termini di porzioni, 24mila alla settimana sono panificati, 3mila sono verdure, 614 sono pasta. Dati che evidenziano un problema di sovrapproduzione, incapace però di rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di aiuto. “Si tratta di cibo che non è di alta qualità e non concorre a una dieta sana. Quindi lo spreco non è sufficiente a risolvere il problema dell’accesso al cibo”, osserva Malfatti.
La Rete Ricibo, che esiste dal 2017 e raduna 90 associazioni, riesce a recuperare circa 200 tonnellate all’anno di cibo da tutte le filiere possibili: grande distribuzione organizzata, piccoli commercianti, scuole, mense aziendali, produttori, catering. Più della metà del cibo recuperato arriva dai supermercati: per ogni metro quadro di superficie si contano fino a 16,3 chili di eccedenze. Si stima che il 35% di spreco a livello urbano arrivi della grande distribuzione organizzata (in gran parte non è monitorato perché i prodotti deperibili non possono essere recuperati), mentre solo il 15% dei supermercati dona eccedenze.
“Genova – aggiunge Malfatti – è la città che ha la più alta percentuale di persone che si rivolgono ai servizi di distribuzione di cibo, parliamo del 7,7%. Questo chiama in causa il problema dei lavoratori poveri. La povertà è una soglia che è facilissimo varcare nel nostro scenario socioeconomico”.
A sostenere la Rete Ricibo è la Fondazione Compagnia di San Paolo con un contributo triennale di 220mila euro (di cui 150mila attraverso la convenzione con il Comune di Genova 2021-2023) a copertura delle attività realizzate tra dall’autunno 2022 e la primavera 2025.
Dopo il dibattito l’installazione della Venere del Pane in piazza De Ferrari, liberamente ispirata alla Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con il dipartimento educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Da Coop Liguria 70mila euro ai progetti delle associazioni
Il bando di Coop Liguria ha messo in palio contributi per 65mila euro (poi portati a 70mila aggiungendo un ulteriore premio) destinati ai progetti di lotta alla povertà più votati dai soci tra quelli presentati dalle associazioni di tutta la Liguria e delle altre aree dove la cooperativa è presente.
Il primo progetto classificato sui 33 in gara è risultato Tavola aperta: un pasto per tutti, presentato dall’associazione genovese Music for Peace, che si è aggiudicato il contributo più consistente, pari a 15mila euro.
I progetti più votati nelle cinque aree territoriali individuate da Coop Liguria (Genovese più Novi e Ovada; Savonese più Mondovì; Imperiese; Spezzino; Tigullio-Golfo Paradiso) hanno invece ricevuto 10mila euro ciascuno. Da regolamento, essendo il progetto più votato risultato primo anche nella sua area territoriale, il contributo da 10mila euro di quell’area è passato al secondo classificato.
Le donazioni da 10mila euro se le sono quindi aggiudicate:
• per l’area genovese più Ovada e Novi Ligure, il progetto “Dalla Valbisagno alla Valtrebbia: alimentiamo una rete solidale”, proposto dalle associazioni della Valbisagno;
• per l’area savonese più Mondovì, il progetto “COOPeriamo al consumo consapevole, responsabile e solidale” della Cittadella della Carità di Mondovì gestita dalla Caritas Diocesana;
• per l’area imperiese, il progetto “Cucine solidali” dell’Associazione San Vincenzo De Paoli;
• per l’area spezzina, il progetto “Il buon mercato: solidarietà e sostegno alle famiglie in difficoltà”, proposto dalla Pubblica Assistenza La Misericordia & Olmo di Sarzana;
• per il Tigullio-Golfo Paradiso, il progetto “Che nessuno resti indietro” della Consulta del volontariato.
Visto il numero molto elevato di progetti arrivati dall’area genovese, Coop Liguria ha deciso di premiare con un ulteriore contributo di 5mila euro anche la terza associazione classificata in quell’area, cioè la Mensa di Vallata della Val Polcevera, con il progetto “Aggiungi un posto a tavola”.
Questi aiuti si sommano alle donazioni che Coop Liguria garantisce alle associazioni nell’arco dell’anno.
Nel 2024, Coop Liguria ha donato merci per un valore di 1,2 milioni di euro grazie al progetto Buon Fine, che recupera i prodotti non più vendibili dei punti vendita (cioè quelli danneggiati nelle confezioni o prossimi alla scadenza). Inoltre ha organizzato raccolte in collaborazione con le associazioni, invitando i propri soci e clienti a supportarle. Grazie a questa modalità, sono state donate altre 78 tonnellate di merci.
Da anni, inoltre, Coop Liguria ha collegato alla solidarietà anche l’appuntamento istituzionale delle assemblee di bilancio, incentivando i soci a partecipare con la formula Un voto, un pasto. Nel 2024, sono stati stanziati in questo modo ben 136.500 euro, in parte utilizzati per finanziare il bando e in parte consegnati direttamente a 73 associazioni del territorio lo scorso settembre, tramite erogazioni liberali.
“Crediamo che la povertà si possa sconfiggere solo con interventi organici e con il lavoro di rete – spiega il presidente di Coop Liguria, Roberto Pittalis – e proprio per questo il nostro supporto alle associazioni del territorio si traduce in una pluralità di azioni: dal recupero dei prodotti non più vendibili dei negozi, che trasforma gli sprechi in risorse, ai contributi in denaro, che aiutano le associazioni ad acquistare tutto quello che non riescono a ricevere attraverso le donazioni e le raccolte. La scelta di collegare il voto dei Soci sul bilancio alla solidarietà, donando un pasto per ogni voto espresso, è risultata vincente, oltre che molto apprezzata dai Soci, e in questi anni ci ha permesso di donare al territorio la ragguardevole cifra di 340.000 euro. Quest’anno abbiamo voluto sperimentare anche la novità del bando, che valuteremo se riproporre in futuro”.
Nell’ambito della pluriennale collaborazione con Ricibo, che Coop Liguria sostiene da diversi anni, nella giornata del 5 febbraio tre punti vendita genovesi della Cooperativa – i supermercati di Piccapietra e corso Sardegna e l’Ipercoop di Bolzaneto – ospitano i volontari della rete per guidare le persone che vogliono aiutare le associazioni nella scelta dei prodotti da donare. Quelli più importanti e di cui c’è maggiore carenza sono infatti olio, latte uht, tonno, caffè, zucchero, farina, biscotti, carne in scatola, sughi pronti e pasta.