A Genova assunzioni in calo e quasi tutte precarie: solo il 13% è a tempo indeterminato

  • Postato il 7 gennaio 2025
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Genova. Nel terzo trimestre 2024 (luglio, agosto, settembre) la città metropolitana di Genova perde l’11,4% delle assunzioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: dalle 27.769 assunzioni del terzo trimestre 2023, si è passati alle 24.605 del terzo trimestre 2024, con una contrazione di 3.164 contratti.

“La diminuzione delle assunzioni preoccupa fortemente perché oltre ad incidere negativamente sull’occupazione rappresenta uno dei campanelli di allarme sullo stato di salute del mercato del lavoro – commenta Igor Magni, segretario generale Cgil Genova – la narrazione che l’occupazione cresce e che non ci sono problemi rispetto al lavoro stride con la realtà fatta di lavoro povero e precario”.

Solo il 13% delle nuove assunzioni infatti è a tempo indeterminato, mentre quelle più diffuse sono quelle precarie tra le quali il tempo determinato (50,3%) seguito dall’intermittente (15,7%) e somministrato (10,7). Per Marco De Silva responsabile ufficio economico Cgil Genova e Liguria che ha elaborato i dati Inps, a livello regionale il calo delle assunzioni si concentra proprio sulle tipologie di contratto più tutelato “Purtroppo il calo si registra in contratti come quello a tempo indeterminato (-5,8%) e nell’apprendistato (-9,4%) – e aggiunge – Il segno meno è piuttosto trasversale in quanto comune a uomini (-5,2%) e donne (-6,2%), a italiani (-5,4%) e stranieri (-6,3%)”.

Per la Cgil di Genova tra le priorità da affrontare in questo inizio d’anno ci sono le questioni legate a portualità, grande industria e infrastrutture: “Bisogna arrivare in tempi rapidi alla nomina del Presidente dell’Autorità portuale, a decisioni concrete sulla grande industria e, una volta per tutte, occorre garantire la mobilità a cittadini e merci – conclude Magni – I toni trionfalistici sulle presenze del settore turismo non devono distogliere l’attenzione da un mercato del lavoro troppo concentrato sui servizi che, per quanto importanti, non bastano da soli a garantire lo sviluppo del territorio: servono politiche attive sul lavoro che blocchino la deriva che consegna la nostra città e l’intera area metropolitana ad un precariato diffuso che non aiuta né lavoratrici e lavoratori, né le famiglie”.

Autore
Genova24

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