A Gaza il gruppo anti-Islam Infidels assunto nella sicurezza per la distribuzione di aiuti ai palestinesi
- Postato il 10 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Gli “Infidels Motorcycle Club” sono un gruppo di veterani statunitensi della guerra in Iraq, noti negli Stati Uniti per il loro stile provocatorio e le posizioni radicali. Nati come club di biker, amano ostentare giubbotti neri con croci delle Crociate, organizzare picnic a base di carne di maiale proprio durante il Ramadan e riempire i social con discussioni intrise di ostilità verso l’Islam. Abituati a cavalcare le loro Harley Davidson sulle autostrade della Florida, hanno ora trovato una nuova missione in un contesto molto più delicato: la Striscia di Gaza. Con il conflitto in corso e la necessità di distribuire aiuti umanitari, gli Infidels si sono uniti alla Gaza Humanitarian Foundation (GhF) attraverso un contratto stipulato con una società americana di contractor, la Ug Solutions.
Il ruolo tra aiuti e sparatorie
Secondo un’inchiesta della Bbc, i dieci membri del club ricoprono il ruolo di responsabili della sicurezza armata durante la distribuzione di cibo, acqua e medicinali a Gaza. La loro missione ufficiale sarebbe quella di evitare caos e disordini, ma la loro presenza ha già sollevato forti polemiche. Ug Solutions, che affianca la GhF dallo scorso maggio, è stata accusata in più occasioni di aver causato sparatorie contro civili durante le operazioni umanitarie. La società, tuttavia, si difende: “Non ci occupiamo degli hobby personali né delle affiliazioni politiche che non siano correlate alle prestazioni lavorative dei nostri dipendenti”. In altre parole, l’ideologia anti-islamica degli Infidels non rientrerebbe nelle responsabilità dell’azienda. Più cauta invece la stessa Gaza Humanitarian Foundation, che ha ribadito la sua “politica di tolleranza zero verso qualsiasi forma di discriminazione o pregiudizio”.
Dubbi e critiche internazionali
A guidare il gruppo a Gaza c’è Johnny “Taz” Mulford, ex sergente dell’esercito americano, fisico imponente, tatuaggi patriottici e un passato giudiziario tutt’altro che limpido: furto, corruzione e violenze. La sua figura, così come quella dei compagni, alimenta i dubbi sulla scelta di affidare a un gruppo di biker radicali una missione tanto delicata. Le associazioni musulmane, intervistate dalla Bbc, non hanno usato mezzi termini: “Affidare ai Motociclisti Infedeli la fornitura di aiuti umanitari per Gaza è come lasciare che il Ku Klux Klan distribuisca l’acqua in Sudan”.
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