“A casa non c’è più il minestrone 5 volte alla settimana, l’Italia ha un livello record di sovrappeso e obesità”: l’allarme del professor Valter Longo

  • Postato il 18 gennaio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Valter Longo, il ricercatore famoso per gli studi sulla longevità intende rivolgersi prima di tutto ai piccoli, con il libro La Nutrizione inizia da bambini (a cura della Fondazione Longo, pubblicato da Electa Mondadori), che propone loro l’ABC della nutrizione con parole semplici e immagini da colorare, ed è completato da una guida per genitori ed educatori. Ne emerge un gradevole e sano mix tra dieta per la longevità e mediterranea, ma anche uno stile di vita sano in generale, da integrare nella quotidianità per tutta la famiglia.

Correzioni indispensabili
L’Italia è arrivata ad un livello record per sovrappeso e obesità, sia a livello infantile sia negli adulti”, denuncia Longo. Secondo i dati Istat relativi al 2023 e resi noti a novembre, sono 6 milioni i connazionali obesi, con un aumento del 38% rispetto al 2003. L’incidenza è stata osservata soprattutto tra i giovani adulti, nella fascia di età 18-34 anni. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, nel 2023 l’obesità interessava il 9,8% dei bimbi di 8-9 anni (e il sovrappeso il 19%). Non è certo questa la strada per la longevità. “I primi anni di età creano le condizioni per vivere in salute il resto della vita. Per fare un esempio, un bambino obeso ha una probabilità quattro volte maggiore di sviluppare il diabete da adulto rispetto a uno di peso normale”, si legge sul libro. Secondo gli studi, all’orizzonte del piccolo obeso ci possono essere tumori, malattie neurodegenerative ed epatiche, e fin dalla giovane età c’è il rischio di ipertensione, stipsi, reflusso gastroesofageo, disturbi respiratori come l’asma, perfino di sclerosi multipla.

Le 4 P (+1)
Non è difficile spiegare l’epidemia globale di obesità se si considera l’alimentazione moderna, ricca di zuccheri, amidi e grassi di cattiva qualità, cui nel nostro paese si aggiunge un travisamento della dieta mediterranea. “Questo ha portato a un consumo smodato di pane, pasta, pizza, patate, oltre che di proteine. Sono cibi importanti per la crescita e l’apporto di energie ma, se mangiati in eccesso, portano a sovrappeso e obesità”, denuncia il libro. Con il tempo, esagerando con i carboidrati si rischiano sbalzi glicemici (anticamera del diabete), malattie cardiovascolari, sovrappeso e obesità. Perché tutto ciò che è di troppo l’organismo lo conserva sotto forma di grasso. E questo vale anche per le proteine, la quinta, temibile P. “Le proteine controllano alcuni fattori di crescita e – stando a studi recenti – controllano anche l’insulinoresistenza, quindi gli stessi processi che rendono poi il bambino sovrappeso-obeso”, spiega Valter Longo a Vanity Fair. E per i bambini le proteine sono spesso troppe. “Mangiano carne a scuola, poi tornano a casa e rimangiano carne, magari con le medesime porzioni dell’adulto”, spiega Longo. Ma un bambino pesa 20 kg, un adulto almeno il triplo, quindi le porzioni non possono mai essere le stesse, altrimenti basta un pasto per superare il dosaggio di proteine. Per tutte le fasce di età, l’eccesso di questi nutrienti espone a problemi renali, epatici, cardiaci, articolari. “È sicuramente necessario eliminare le carni processate […], ad esempio insaccati, carni affumicate o in scatola. Occorre fare attenzione anche alle carni rosse”, scrive la Fondazione, raccomandando di aumentare le proteine vegetali dei legumi. Con moderazione, sono consigliati pesce (con poco mercurio), uova, latticini fieno, preferibilmente di capra.

Ode al minestrone
Ma allora come si riempie il piatto? È via libera agli ortaggi di stagione, che erano la base della dieta mediterranea vera. In particolare, Longo tesse le lodi del minestrone, che oggi compare di rado in tavola e che andrebbe consumato invece “cinque volte alla settimana […]. Amidi, legumi e per metà, se non due terzi, verdure”. Ma bando alla ripetitività: il ricercatore suggerisce di variare tra pasta e fagioli, pasta e ceci o lenticchie e riso. Del resto, le tradizioni gastronomiche italiane hanno da offrire una ghiotta varietà: tra questi la ribollita toscana, la zuppa di castagne o ceci del centro Italia o il minestrone alla milanese. “50, 60 o 70 anni fa la povertà obbligava a mangiare in questo modo e adesso non si fa più per varie ragioni, che non sono soltanto quelle del benessere. Spesso sono proprio le persone più povere, in Italia, a mangiare peggio, adottando una dieta ricca di zuccheri e di cibi ultraprocessati”, prosegue Longo nell’intervista. Eppure, sarebbe logico propendere per piatti sani ed economici.

Attività fisica
“Per vivere una vita lunga e sana, oltre a seguire un’alimentazione equilibrata bisogna mantenersi attivi e praticare attività fisica ogni giorno, fin da bambini e senza smettere in età adulta e quando si è anziani”, si legge sul libro. Invece, 9 adolescenti su 10 non fanno nemmeno un’ora di movimento al giorno – il minimo per l’OMS. “La mancanza di movimento e di tempo trascorso all’aria aperta, a contatto con la natura, sono alla base di problemi non solo fisici, ma anche mentali come stress, ansia e depressione”.

Vivere all’insegna del benessere fisico e mentale
Come sottolinea il libro della Fondazione Longo, dieta sana, attività fisica, legami familiari, relazioni sociali sono tutti fattori osservati nei longevi e che vale la pena cercare di adottare fin da bambini. L’idea è “creare una ‘cultura della longevità’ all’insegna di salute, benessere, positività, sostenibilità personale, della comunità e ambientale, oltre che a inclusione e solidarietà”. Un messaggio di grande impatto per i bambini, ma anche per gli adulti.

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Il Fatto Quotidiano

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