A Bormida fa paura la possibile apertura della cava Giambrigne: convocata un’assemblea pubblica
- Postato il 19 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Bormida. Nuovi timori a Bormida per la riapertura della cava Giambrigne, in località Costa, un sito da 380 mila metri cubi di calcare che si estende nel cuore del piccolo paese montano. Venerdì 26 settembre, alle 20.30, nella sala trasparenza del municipio, si terrà un incontro pubblico tra Amministrazione comunale, il legale di parte, le associazioni ambientaliste e i cittadini per fare il punto della situazione sull’impianto, realizzato alla fine degli anni Sessanta da affermati imprenditori varazzini senza, però, essere mai entrato in funzione a regime.
Dopo un iter lungo e costellato di trasferimenti di proprietà, nelle prime settimane del 2025 la società Giambrigne Srl ha avviato un procedimento per iniziare a lavorare nel sito, rigettato a febbraio dalla Regione perchè la Via (Valutazione di impatto ambientale) è risultata scaduta. Da qui il ricorso al Tar da parte dell’azienda, e ad oggi si è in attesa della sentenza che potrebbe essere favorevole all’avvio dell’attività.
Il Comune di Bormida è sul piede di guerra perchè un impianto di quella portata, a soli cinquecento metri dalla frazione più abitata del paese, arrecherebbe non pochi disagi di natura paesaggistica, in contrasto con la vocazione turistica che in questi anni si è cercato di consolidare nel borgo. Ma non è tutto. A preoccupare è anche il possibile aumento del traffico di mezzi pesanti che transiterebbero su strade già compromesse dagli ultimi eventi alluvionali, e che andrebbero a scombussolare la tranquillità di cui godono gli abitanti di Bormida ma anche dei Comuni limitrofi, collegati dalla stessa rete viaria.