A 26 anni scopre che i suoi genitori aprivano conti di credito a suo nome fin da quando ne aveva 12: “Ora mi hanno chiesto di cofirmare il mutuo, io gli ho mandato una richiesta dei danni”

Ha scoperto che i genitori hanno aperto conti di credito e creato abbonamenti a suo nome fin da quando aveva 12 anni così, quando le hanno chiesto di cofirmare il loro mutuo, ha detto di no. Non solo, ha mandato un resoconto dettagliato delle sue scoperte, con tutti i soldi che le hanno sottratto nel tempo. La 26enne si è sfogata su Reddit nel totale anonimato, come consentito dalla piattaforma e lo ha fatto per avere dei commenti che le dicessero se sia stata troppo dura.

Il racconto: “Mia madre mise l’abbonamento a Internet di casa a mio nome ‘per costruirmi un buon credito’. Non avevo idea di cosa volesse dire, ho solo firmato qualcosa sul tavolo della cucina mentre facevo i compiti di matematica”. Col passare degli anni, sempre più conti apparivano collegati al suo numero di previdenza sociale: “La tv via cavo nel 2014, una carta di un negozio di mobili nel 2016, un piano familiare per i cellulari quando avevo 18 anni. Non erano spese folli ma i ritardi nei pagamenti e le spese continuavano ad accumularsi”. Quando al college fece domanda per la sua prima carta di credito e fu rifiutata, un impiegato della banca le disse che la sua ‘utilizzazione era all’89%'”. La 26enne racconta che mentre lei lavorava per pagarsi gli studi, il papà subì un operazione così lei decise di prendere un semestre sabbatico per aiutare in famiglia: “In quel periodo due delle ‘mie’ utenze finirono nelle mani delle società di recupero crediti, i solleciti iniziarono ad arrivare al mio indirizzo universitario”. A quel punto, la ragazza decise di affrontare i genitori che minimiazzarono: “Mi dissero di fare meno la melodrammarica, che tanto quei piccoli debiti ‘si sarebbero cancellati'”.

Ora, a distanza di qualche anno, sono tornati a chiederle di cofirmare il rifinanziamento della casa, sostenendo che sarebbe stato un investimento per il lascito familiare. Ho detto che ci avrei pensato e quella stessa sera ho scaricato i miei report completi dalle tre agenzie di credito. Ho scoperto sette conti legati al suo numero di previdenza sociale che non aveva mai aperto: due chiusi, tre ancora attivi, due in recupero crediti. Segnalazioni di ritardi risalenti a sei anni fa. Quando ho comprato la mia Civic usata l’anno scorso, il tasso d’interesse era dell’8,9 invece della promozione al 3,1. Solo quella differenza mi costa circa 172 dollari al mese, cioè circa 6100 dollari complessivi”.

La 26enne si è infuriata e ha chiamato i genitori e ha detto loro non solo che non avrebbe firmato nulla ma ha dato due opzioni: “O contattate ogni creditore per rimuovermi o pagate i debiti e scrivete lettere di spiegazione. Altrimenti sporgo denuncia alla polizia e presento dichiarazioni di frode: i dati verranno bloccati dai sistemi”. La mamma le ha risposto che, se la mette così, “dovrebbe almeno ‘ripagare il debito familiare’, circa 12.000 dollari che stimano di aver speso per la banda musicale, l’apparecchio ai denti, i passaggi in auto…”.

La ragazza scrive: “In quel momento qualcosa dentro di me si è spezzato“. Così ha spedito la cifra che le devono (9.780 dollari) ai genitori. “Mio padre mi ha mandato un lungo messaggio sulla lealtà e su come gli adulti aiutino la famiglia senza tenere il conto delle spese. So che qualcuno si chiederà perché non ho denunciato prima. La verità è che avevo paura di distruggere l’unico sistema di supporto che avevo”. Come hanno reagito gli utenti di Reddit? “I tuoi genitori ti sfruttano finanziariamente da anni. C’è un motivo se la legge permette di denunciare: ciò che hanno fatto è illegale. Sei fin troppo gentile a concedere loro l’Opzione A”, e un commento che dà l’idea del tenore della maggior parte.

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Il Fatto Quotidiano

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