5 nuovi videogiochi. Quello in cui puoi indossare i panni di una mosca e altre novità 

  • Postato il 25 agosto 2025
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  • Di Artribune
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Questo mese i videogiochi recensiti da Artribune parlano di sette cristiane nell’Italia del XIV Secolo (Becoming Saint), ci danno l’occasione di discutere del medium stesso e della sua economia (The End of Gameplay e Vile: Exhumed), ci fanno vivere la breve vita di una mosca (Time Flies) e ci permettono esplorazioni psicogeografiche in bici (Wheel World). 

Matteo Lupetti 

Becoming Saint 

Da anni, attraverso Football Drama (2019) e poi Roller Drama (2023) e ora Becoming Saint, lo studio fiorentino Open Lab Games sta cercando di creare opere che rompono o almeno sfumano la divisione, tradizionale nel videogioco, tra momenti narrativi e ludici. Alcuni studi svolgono una ricerca simile con simulazioni incentrate sulle proprietà emergenti di sistemi complessi e semi-casuali, celebrazioni del caos come le cosiddette immersive sim. Mentre nei videogiochi di Open Lab Games i percorsi sono più definiti e gli elementi sono stilizzati, distillati fino all’essenziale. In Becoming Saint guidiamo una setta cristiana nell’Italia del XIV Secolo, determinandone la dottrina, gestendone le risorse e convertendo città per arrivare al papato. Testi e dialoghi, già asciutti sin da Football Drama, in Becoming Saint quasi si annullano finché non rimangono solo le nostre scelte e le loro conseguenze. E anche se qui è possibile (ma non richiesto) controllare le unità fedeli al nostro culto nelle battaglie che rappresentano i tentativi di conversione delle città, come in Football Drama e Roller Drama resta limitato il nostro intervento in queste fasi d’azione, che vogliono anch’esse essere soprattutto conseguenza di scelte precedenti. Sono scelte che compiamo pure scrivendo, pezzo per pezzo e attraverso tutta la durata del gioco, la regola della nostra setta, e decidendo quindi come comportarci in ambiti che vanno dall’alimentazione alla gestione (o proprio all’esistenza) della proprietà privata fino alla pura speculazione teologica. “Quanti angeli ci stanno sulla punta di uno spillo?” ci chiede a un certo punto Becoming Saint.  

Becoming Saint di Open Lab Games, Firesquid e 2P Games è disponibile per Windows (versione provata), Mac e Linux. Buona la traduzione in italiano. 

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Becoming Saint di Open Lab Games, Firesquid e 2P Games
Becoming Saint di Open Lab Games, Firesquid e 2P Games

The End of Gameplay 

“Ovviamente è divertente realizzare qualcosa di divertente, creare un sistemino di controllo per saltare, creare un videogioco di piattaforme in cui salti a giro per ore” spiega Alexander “droqen” Martin nel video di presentazione di The End of Gameplay, riferendosi a quei videogiochi in stile Super Mario Bros. incentrati sul saltare tra piattaforme sospese. “Posso farlo per ore. Un semplice sistema di controllo da videogioco di piattaforme, riempire le schermate a caso di blocchi… mi piace questa roba. Ma non è ciò che mi aiuta a esplorare cosa voglia dire esistere nel mondo. È solo una distrazione. E non ho bisogno di altre distrazioni”. The End of Gameplay è una raccolta di poesie interattive realizzate con il linguaggio del videogioco di piattaforme per ragionare sul concetto di “fine del gameplay”, sul rifiuto delle meccaniche videoludiche con le loro sfide che giudicano se abbiamo diritto a proseguire, la loro ripetizione, i loro loop, i loro feedback positivi, il loro vertiginoso senso di progressione computazionalmente misurabile e la loro capacità di farci concentrare fino all’ossessione su logiche e sistemi insignificanti nella nostra vita ma utili solo per, appunto, distrarci. I videogiochi, spiega droqen, ci danno il piacere dell’apprendimento, ma non ci insegnano nulla di rilevante. The End of Gameplay è un invito a rompere con tutte le pratiche di “buon game design” sviluppate in anni dalla disciplina, e ora carburante di un’industria globale fatta prevalentemente di infiniti videogiochi free-to-play per smartphone. 

The End of Gameplay di droqen è disponibile per Windows (versione provata), Mac e Linux. 

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The End of Gameplay di droqen
The End of Gameplay di droqen

Time Flies 

Ogni volta che iniziamo una partita a Time Flies scegliamo un paese nel mondo. In questo videogioco siamo una mosca e la nostra vita durerà, in secondi, l’aspettativa di vita alla nascita, in anni, nel paese che abbiamo scelto (secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità). La vita della mosca di Time Flies, e quindi la partita, dura allora 82,2 secondi se scegliamo l’Italia, ma solo 68,3 per l’Indonesia e 76,4 per gli USA. In questo breve intervallo, che può finire prematuramente ma può anche essere leggermente allungato compiendo specifiche azioni, facciamo volare la mosca attraverso una piccola ambientazione e interagiamo con i suoi oggetti. Mosca dopo mosca, vita dopo vita, impariamo a conoscere questi spazi e i loro segreti e capiamo come completare una lista di obiettivi, i desideri che la mosca vorrebbe esaudire prima di morire. Quando riusciamo a realizzare in un’unica vita tutti i desideri di una mosca, compreso quello che riguarda la sua stessa morte, sblocchiamo un nuovo livello (ce ne sono quattro in tutto) con nuovi desideri. Una mosca vive in una casa e vuole “imparare a suonare”, un’altra vive in una galleria d’arte e vuole tra le altre cose “avviare la rivoluzione” e poi morire “uscendo di scena con il botto”. Quante cose fa una mosca in 82,2 secondi! Un essere umano riuscirebbe a farle in 82,2 anni? 

Time Flies di Playables e Panic è disponibile per Nintendo Switch (versione provata), Windows, Mac e PlayStation 5. Ottima la traduzione in italiano, ma purtroppo non sono accreditate le persone che l’hanno realizzata. 

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Time Flies di Playables e Panic
Time Flies di Playables e Panic

Vile: Exhumed 

Originariamente rilasciato gratuitamente sulla piattaforma itch.io nel 2024, Vile doveva essere distribuito il 22 luglio in una versione commerciale ampliata su Steam, la piattaforma dominante nella distribuzione digitale di videogiochi per computer. Ma su Steam questa nuova versione del videogioco, Vile: Exhumed, non è mai arrivata. Proprio in quei giorni, anzi, sia Steam sia itch.io (dove è ancora possibile trovare la versione base di Vile) hanno rimosso una serie di videogiochi commerciali, prevalentemente catalogati come “per adulti”, su richiesta dei servizi di pagamento elettronico (Visa, Mastercard, PayPal, Stripe…) di cui si servono. Ora tra le regole di Steam c’è l’esplicita esclusione dei “Contenuti che possono violare le regole e gli standard stabiliti dai sistemi di elaborazione dei pagamenti di Steam e dalle relative reti di carte e banche, o dai fornitori di reti internet”. Il gruppo di estrema destra australiano Collective Shout ha rivendicato la censura, e ha detto di aver fatto pressione sui servizi di pagamento perché obbligassero queste piattaforme a bloccare la distribuzione di videogiochi che promuovono oggettificazione e sessualizzazione delle donne. Paradossalmente, Vile: Exhumed è proprio un’esplorazione della misoginia e della violenza contro le donne, raccontata attraverso l’esplorazione del computer di un uomo ossessionato da un’attrice. Ma è colpevole di usare foto e video di persone reali (principalmente, la sviluppatrice stessa del gioco) e Steam ha deciso di escluderlo giustificandosi con una sua vecchia regola che vieta “Immagini di nudo o contenuti sessualmente espliciti che raffigurano persone reali” (qua però assenti).  

Vile: Exhumed di Cara Cadaver (Final Girl Games) e DreadXP è ora disponibile gratuitamente per Windows (versione provata). 
 
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Vile Exhumed di Final Girl Games e DreadXP
Vile Exhumed di Final Girl Games e DreadXP

Wheel World 

Wheel World è un videogioco di corse in bicicletta ambientato in un open-world, un mondo virtuale esplorabile con una certa libertà, dove troviamo pezzi con cui personalizzare la nostra bici e le sue prestazioni e dove incontriamo gruppi di ciclisti rivali da sfidare per guadagnare la “reputazione” necessaria per proseguire nel nostro viaggio. Wheel World contestualizza questa predominante componente competitiva più in una serie di atmosfere da cogliere nel loro insieme e nella loro successione che in ambientazioni dettagliate. Proprio così dimostra che la bicicletta potrebbe essere il mezzo ideale per l’esplorazione degli spazi videoludici, come lo è per lo spazio fisico antropizzato. Scrivono infatti Cobol Pongide e Daniele Vazquez in UfoCiclismo – Atlante tattico ad uso del ciclista sensibile (Nerosubianco, 2018): “Riteniamo che il mezzo migliore per una deriva [pratica psicogeografica che consiste nel vagare senza meta] non sia né il camminare né l’automobile, ma la bicicletta. Il camminare è costretto ad accelerare il passo fino alla dromomania per percepire il passaggio da una UDA [Unità D’Ambiance, cioè l’unione tra luogo fisico ed emozione suscitata] all’altra, con il risultato di essere troppo scioccante […]. L’automobile non permette di sentire il paesaggio urbano, lo sguardo si perde nell’indifferenziato, sia nell’imbottigliamento che nello scorrimento veloce. La bicicletta ha la velocità giusta per percepire in modo lucido e consapevole la discontinuità tra una UDA e l’altra. Essa è inoltre più portata a leggere il paesaggio urbano quotidiano senza perdersi in dettagli inutili, che lasciamo volentieri al flâneur”

Wheel World di Messhof e Annapurna Interactive è disponibile per Windows (versione provata), Linux, PlayStation 5 e Xbox Series S e X. Ottima la traduzione in italiano, ma anche qui non sono accreditate le persone che l’hanno realizzata. 

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Wheel World di Messhof e Annapurna Interactive
Wheel World di Messhof e Annapurna Interactive

L’articolo "5 nuovi videogiochi. Quello in cui puoi indossare i panni di una mosca e altre novità " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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