5 esperienze di lusso in Georgia tra memoria e storia
- Postato il 12 giugno 2025
- Lifestyle
- Di Forbes Italia
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Suona come “Gamajoba”, il buongiorno georgiano che è anche un augurio. La Georgia, con le sue terre fertili, si sente sempre più vicina all’Europa. Lingua e scrittura sembrano non avere nessun ceppo comune con gli stati vicini e la religiosità è intima, rispecchia i dettami della chiesa ortodossa, ma è davvero sentita e praticata. Il sabato sera c’è voglia di leggerezza, e così tra un palazzo in stile ottomano e uno più europeo, tra un edificio post sovietico e un grattacielo moderno, si incontrano giovani dagli abiti alla moda. Viale Rustaveli diviene, a seconda delle ore del giorno, teatro di spensieratezza.
Per raggiungere Tbilisi dall’Italia è appena stato inaugurato il volo diretto da Milano Malpensa con Easyjet. Due volte a settimana (il martedì e il sabato), operato dalla compagnia aerea britannica per 4 ore di volo.
Scoprire la Georgia è più di un viaggio: è un atto di rispetto. In questi angoli di lusso consapevole, anche il viaggiatore più esigente scopre la bellezza malinconica di chi ha sofferto. Questo piccolo Paese è un concentrato di bellezza autentica e di decadente fascino.
Ecco cinque esperienze di lusso che uniscono fascino, memoria e storia.
Alloggiare nella residenza di un principe: Tsinandali Estate
Dormire tra le mura dell’ex residenza di Aleksander Chavchavadze, poeta e aristocratico georgiano, tenuto a battesimo dalla zarina Caterina II di Russia, è un salto nella storia. Il Tsinandali Estate, oggi relais di lusso, accoglie con camere affacciate su giardini alla francese, una collezione privata di vini antichi, e serate sotto le stelle nel cortile della tenuta. Nei suoi numerosi giri in Europa, venuto a conoscenze dei metodi di imbottigliamento europei, Chavchavadze creò la più antica e grande casa vinicola georgiana che tuttoggi è in funzione: il ricercato vino Ts’inandali, un bianco secco, è prodotto qui oggi come allora.
Cenare a lume di candela nei giardini sospesi di Keto and Kote
Nascosto sulle alture di Tbilisi, questo ristorante è un segreto sussurrato tra chi cerca il meglio. Una casa tradizionale ristrutturata, con una terrazza panoramica tra glicini e luci soffuse. Il menù è un omaggio alla cucina georgiana, reinterpretata con grazia e tecnica: khachapuri, la tipica focaccia ripiena di formaggio, che qui è leggerissima, i ravioli, khinkali, più grandi e spessi rispetto a quelli cinesi, strizzano l’occhio ai dupling, ma sono ripieni di brodo e si mangiano rigorosamente con le mani, poi c’è la zuppa di pollo, la chihirtma e la carne arrostita, servita in lunghe cotture o alla brace, su spade che ricordano gli shaslik uzbeki. E poi il pane, cotto rigorosamente nel forno tipico georgiano, il tone, da provare in mille varianti, e poi melanzane al melograno e vino georgiano selezionato con cura. È il posto dove il tempo rallenta, e ogni boccone racconta una storia.
Dormire (e sognare) dentro una tipografia brutalista: Stamba Hotel
Ex edificio sovietico, oggi tempio del design contemporaneo, lo Stamba Hotel è il simbolo della Tbilisi che guarda al futuro e che dalle ferite lasciate dalla Russia rinasce come una fenice. Camere enormi con vasche a vista, pareti in cemento e dettagli in ottone, una serra tropicale al centro e una libreria che si perde tra i piani. E anche una piscina sospesa, da cui osservare, dall’entrata, i bagnanti “da sotto”. È molto più di un hotel: è un manifesto creativo, un’esperienza sensoriale tra arte, gastronomia (anche il ristorante aperto agli esterni è da provare, soprattutto per i piatti tipici) e architettura industriale reinventata.
Assaporare la vinificazione ancestrale
Nel cuore della Cachezia, la regione a nord di Tblisi, Kakheti in georgiano, vicino al confine con il Daghestan russo e con l’Azerbaigian, approdate nella “Toscana georgiana”. Qui alcune cantine di charme – come Twins Wine House – offrono degustazioni esclusive dentro le cantine dove il vino riposa in anfore interrate, secondo un metodo riconosciuto dall’Unesco.
Si sorseggiano vini naturali come il Saperavi o l’Amber Wine accanto a piatti locali rivisitati, in ambienti rurali. Fermatevi sulla strada per ammirare il Monastero di Alaverdi, scampato per miracolo a un tornado potente che ha solo lambito la sua cupola imponente e le mura fortificate dove da millenni i monaci coltivano i segreti della vite. Perché in Georgia, il vino è una forma d’arte.
Una spa di marmo sotto le cupole: i bagni reali di Abanotubani
Un trattamento privato nei bagni termali storici di Tbilisi è l’esperienza di lusso che ricorda molto la vicina di casa, la Turchia. In ambienti in pietra e mosaico, si può riservare una sala con piscina sulfurea, massaggi tradizionali e un servizio di tè georgiano servito su vassoi d’argento.
La parola “Tbilisi” significa infatti “sorgente”: la capitale ha un’importante vena d’acqua termale che sgorga appena sotto la montagna da cui si scorge “Mamma Georgia”, una statua possente che ben descrive lo spirito georgiano: una donna che tiene nella mano destra una spada e nella mano sinistra una coppa di vino. Per gli abitanti di Tbilisi trascorrere qualche ora alla settimana in questi bagni è una tradizione quasi irrinunciabile, un appuntamento simile al nostro aperitivo con gli amici. Un rituale antico che oggi si trasforma in puro piacere contemporaneo.
L’articolo 5 esperienze di lusso in Georgia tra memoria e storia è tratto da Forbes Italia.