3mila miliardi: "L'Italia tra debito e libertà"

  • Postato il 16 gennaio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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3mila miliardi: "L'Italia tra debito e libertà"

Bankitalia ha comunicato lo sfondamento di quota 3000 miliardi. Come diminuire l'enorme debito pubblico senza rinunciare al welfare? Può esistere “sovranità” senza indipendenza economica? A queste e a molte altre domande esponenti del mondo politico, universitario e finanziario hanno cercato di dare una risposta questo pomeriggio, nella cornice del convegno “L'Italia tra debito e libertà”, organizzato dall'associazione di promozione culturale M.Arte. presso la Fondazione museo Venanzo-Crocetti in via Cassia a Roma. Sono intervenuti il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, l'avvocato Villy De Luca Professore della Facoltà di Economia all'Università Europea di Roma e il dottor Renato Loiero , consigliere per le Politiche di bilancio del presidente del Consiglio. L'incontro è stato moderato dal professor Vittorio De Pedys presidente dell'associazione M.Arte e docente di finanza presso Escp Europe. Ha concluso i lavori il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e alla pianificazione degli investimenti pubblici, on. Alessandro Morelli.

Ecco, in sintesi, gli interventi di Morelli, De Luca e De Pedys:

Alessandro Morelli: 
“La sovranità economica non si misura soltanto nella capacità di uno Stato di onorare i propri debiti, ma nella possibilità di orientare le scelte strategiche in funzione degli interessi nazionali. Questa sovranità si fonda su tre pilastri: Gestione sostenibile del debito pubblico, indipendenza energetica ed indipendenza tecnologica e digitale. “L'Italia importa circa il 75% dell'energia che consuma. La dipendenza da fornitori esteri, unita alla transizione energetica guidata da obiettivi europei spesso scollegati dalle nostre esigenze nazionali, rappresenta un serio rischio. Serve un piano strategico nazionale che diversifichi le fonti di approvvigionamento, potenzi il gas naturale e valuti l'opportunità del nucleare di nuova generazione, senza ignorare lo sviluppo delle rinnovabili”.
“La digitalizzazione è un motore di sviluppo economico, ma oggi l'Italia dipende in modo preoccupante da infrastrutture tecnologiche estere, soprattutto nel settore dei dati e delle comunicazioni. La sovranità digitale deve essere una priorità, attraverso investimenti in centri di ricerca, infrastrutture cloud nazionali e tecnologie strategiche”.

Villy De Luca:
 “Se si vuole un'Italia forte e sovrana a livello internazionale bisogna intervenire su due direttrici: limitare le occasioni in cui si aumenta il debito pubblico e aumentare la quota di debito detenuta da creditori italiani. Ogni aumento di debito pubblico dovrebbe essere solo un'eccezione e dovrebbe essere approvato solo da una larga maggioranza. Al tempo stesso bisogna diminuire la quota del debito in mano a “non residenti”.                                                                             

Vittorio De Pedys: 
“Ecco le nostre proposte per una riduzione strutturale del debito pubblico: 
“Swap del 2-3% della ricchezza dei cittadini con azioni di un Fondo Nazionale, di circa 300 miliardi. I proventi dello swap vanno tutti destinati ad abbattere lo stock di debito pubblico”.  “Progressivo riacquisto dei titoli di Stato in possesso di non-residenti e de-listing dal mercato MTS”. “Abolizione del divorzio Tesoro-Banca d'Italia, con ripristino della possibilità per quest'ultima di intervenire per assorbire eventuali titoli invenduti in asta”. Unanime, dunque, il riconoscimento della necessità di ridurre il debito pubblico, puntando soprattutto sulla crescita economia e su un giusto contenimento della spesa pubblica, salvaguardando i servizi. Ma senza sovranità ed indipendenza energetica e digitale non vi sarà mai una soluzione definitiva. Con un ulteriore occhio di riguardo per le proposte di M.Arte illustrate dal Presidente De Pedys, la soluzione potrebbe essere piu' vicina di quanto si creda!

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Libero Quotidiano

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