2025 anno da record per il turismo a Napoli. Ma come sta lavorando la città sulle politiche culturali?
- Postato il 14 settembre 2025
- Turismo
- Di Artribune
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Non è una sorpresa, considerando la costante crescita di visitatori cui si è assistito negli ultimi anni, la stima che l’Assessore al Turismo Teresa Armato ha condiviso recentemente circa il numero di presenze turistiche che Napoli dovrebbe registrare entro la fine del 2025, pari a 20 milioni di persone. Dal Comune si parla con soddisfazione di un trend che si rinnova: “Questo è stato un ulteriore anno record” spiega Armato “A maggio avevamo già registrato 10 milioni di visitatori, ad agosto, periodo di bassa stagione per una grande città, abbiamo avuto 1,5 milioni di visitatori, a luglio 1,8. Abbiamo presenze da tutta Europa, dall’Italia, con particolare riferimento da Lombardia e Lazio, e per la prima volta significative presenze dall’Asia e in modo particolare da Cina, Hong Kong e India”.
Turismo da record a Napoli. Tra luci e ombre
Il rovescio della medaglia si individua facilmente in quel fenomeno dell’overtourism che non risparmia le principali città italiane, nella dimensione di un turismo più in cerca di svaghi e cibo a basso costo che di contenuti culturali.
Se da un lato Napoli è rientrata, meritatamente, nel novero delle destinazioni europee da non perdere, dall’altro i cittadini denunciano degrado, mancanza di decoro urbano e servizi pubblici inadeguati, oltre a una turistificazione che rischia di travolgere l’identità della città. Rilievi corretti – quando si arginerà il boom di friggitorie e fast food che imperversano nel centro storico? Cosa si sta facendo per decongestionare il traffico veicolare? È previsto un miglioramento dei trasporti pubblici? – e comuni a molte “città d’arte” della Penisola.

Le politiche culturali e urbanistiche di Napoli
Sarebbe, però, ingiusto, non evidenziare l’impegno diretto dall’amministrazione cittadina verso politiche culturali e urbanistiche che stanno, pur lentamente, cambiando il volto di Napoli e provando a rilanciarla anche sul fronte dell’arte contemporanea (qui il merito va soprattutto alle realtà private, dalle fondazioni alle gallerie che operano da tempo in città, ai nuovi spazi indipendenti come Whitespace Projects).
Si pensi al recentissimo completamento (l’apertura al pubblico è prevista per la metà di ottobre) della stazione Monte Sant’Angelo firmata da Anish Kapoor nell’ambito dell’ultradecennale progetto della Metropolitana d’arte di Napoli, assurto a modello di riferimento in Europa e nel mondo. L’artista anglo-indiano ricevette la commissione nel 2003, ma solo ora il cantiere si chiude, con il disvelamento dei due monumentali accessi – uno in acciaio corten, l’altro in acciaio lucido – che stanno al confine tra la scultura e l’architettura, com’è usuale nella ricerca di Kapoor. Nell’area – il quartiere Traiano, a est della città – è in corso un più ampio processo di rigenerazione urbana.
Anche in pieno centro, intanto, ha finalmente un orizzonte temporale concreto il completamento del grande progetto di piazza Municipio: nel 2026 si concluderà il cantiere per la sistemazione di Via Vittorio Emanuele III, con l’apertura di un Parco archeologico tutt’intorno al Maschio Angioino e di una Galleria museale ad accesso gratuito, connessa alla stazione della metropolitana. È la chiusura del cerchio di una progettazione ventennale affidata agli architetti portoghesi Álvaro Siza ed Eduardo Souto De Moura.

Il recupero di spazi storici e la nascita di nuovi poli culturali
Di riqualificazione ambiziosa (tra le più ambiziose di tutto il Sud Italia) si deve parlare anche a proposito del recupero del Real Albergo dei Poveri, progetto (a firma ABDR) finanziato con 148 milioni di euro tramite PNRR. Il termine ultimo per la riapertura del complesso monumentale è previsto per il 2029: lo spazio ospiterà la nuova sede della Biblioteca nazionale e una seconda sede del MANN, dedicata a Pompei. Anche l’Università Federico II trasferirà qui parte dei suoi corsi. Ma nell’anno di Napoli Millenaria – cappello che tiene insieme le iniziative per i 2500 anni dalla fondazione della città, che cadono proprio nel 2025 – si è deciso anche di coinvolgere la cittadinanza nell’immaginare il futuro dell’Albergo dei Poveri, con il progetto Futuro Quotidiano.
Polo culturale e d’aggregazione senza precedenti per Napoli sarà, invece, Spazio Obù, aperto anche a residenze d’artista, la cui restituzione è prevista per il 2027.
Per quel riguarda gli spazi già restituiti alla città, segnaliamo il Giardino dei Principi di Capodimonte (anche all’interno del museo sono in corso d’opera diversi aggiornamenti: a novembre inaugurerà, per esempio, una nuova sezione di porcellane), ma anche la leggendaria Tomba di Virgilio nel parco di Piedigrotta.

L’arte contemporanea a Napoli
Per quel che riguarda l’arte contemporanea – mentre Panorama, progetto diffuso ideato da ITALICS, sceglie i Campi Flegrei, con epicentro a Pozzuoli, per la sua edizione 2025 – il Comune è da tempo in cerca di un approccio che possa dialogare con la storia della città. Tra alterne fortune, il progetto Napoli Contemporanea, ideato e curato da Vincenzo Trione, nelle vesti di consulente per la cultura del Sindaco Gaetano Manfredi, continua a portare in piazza un’idea precisa di arte pubblica. Nato nel 2023 e balzato agli onori della cronaca per l’incendio della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, oltre che per le polemiche sull’Arlecchino stilizzato di Gaetano Pesce, ha concluso alla metà di agosto scorso un nuovo ciclo con la testa monumentale (Silent Hortense) di Jaume Plensa.
Intanto, alla fine del 2024 anche a Napoli è approdato il format del Gallery Weekend, tre giornate di apertura congiunta delle gallerie d’arte partenopee, all’insegna di mostre ed eventi. Un format che ha evidentemente funzionato, tanto da essere replicato, con una seconda edizione, già nel maggio 2025.
Un ultimo accento positivo va dedicato al museo MADRE, che sotto la direzione di Eva Fabbris, arrivata nel 2023, è sempre più impegnato a proporsi come baluardo per la ricerca artistica contemporanea nel Sud Italia, come dimostra la nascita del Premio Meridiana.
Livia Montagnoli
L’articolo "2025 anno da record per il turismo a Napoli. Ma come sta lavorando la città sulle politiche culturali?" è apparso per la prima volta su Artribune®.