2024: un punto di non ritorno per il clima
- Postato il 10 gennaio 2025
- Di Focus.it
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Il 2024 è stato l'anno più caldo di sempre, il primo "da calendario" a oltrepassare ufficialmente i +1,5 °C dall'era pre-industriale. I dati di sei diverse organizzazioni per il monitoraggio del clima confermano che i 12 mesi che ci siamo lasciati alle spalle ci hanno traghettato in una nuova era della crisi climatica, con record di temperature superficiali e oceaniche e di emissioni un tempo difficilmente immaginabili. . Oltre i limiti degli Accordi di Parigi. Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e di metano di origine antropica, che hanno continuato costantemente a salire nel 2024 rispetto all'anno precedente, raggiungendo i valori record di 422 parti per milione e 1.897 parti per miliardo rispettivamente, hanno spinto il clima terrestre in un territorio fin qui sconosciuto. Altri fattori, come il fenomeno climatico di El Niño, hanno contribuito alle condizioni eccezionali di temperatura registrate, sulla terraferma e sui mari, nel 2024.. Timori confermati. Il Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service, implementato per conto della Commissione europea dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio, ECMWF) ha confermato che il 2024 è stato l'anno più caldo dal 1850, cioè da quando monitoriamo in modo scientifico le temperature globali. Per la prima volta nella storia, un intero anno solare ha registrato temperature medie globali superiori ai +1,5 °C, fissati come soglia da non superare dagli Accordi di Parigi per scongiurare gli effetti più catastrofici della crisi climatica.. Questi record negativi sono avvallati, seppure con lievi discrepanze dovute ai diversi sistemi di analisi, da sei organizzazioni scientifiche per il monitoraggio del clima che hanno fatto uscire i propri dati simultaneamente: oltre all'ECMWF, la NASA, la NOAA, il Met Office del Regno Unito, Berkeley Earth e la World Meteorological Organisation (WMO).. Secondo Samantha Burgess, Strategic Lead for Climate di Copernicus, «siamo ormai sul punto di superare il livello di 1,5 °C definito nell'Accordo di Parigi e la media degli ultimi due anni è già al di sopra di questo livello», anche se tecnicamente, il target è calcolato usando una media delle temperature degli ultimi vent'anni, e dunque non è ancora ufficialmente violato. Data la velocità di aumento delle temperature degli ultimi anni, molti scienziati ritengono il limite di +1,5 °C al massimo ormai ampiamente fuori portata. Ma dichiararlo, magari spostando un po' più in là l'asticella, equivarrebbe ad abbassare ancora di più le ambizioni di riduzione dei gas serra.. 2024: le temperature globali superficiali. La temperatura media globale superficiale nel 2024 è stata di 15,10 °C, 0,72 °C sopra la media del 1991-2020, 0,12 °C sopra quella del 2023 (il precedente anno più caldo di sempre), e 1,6 °C sopra la temperatura media pre-industriale (per convenzione, quella registrata tra il 1850 e il 1900). Tutti i mesi a partire da luglio 2023, tranne il mese di luglio 2024, hanno fatto registrare una temperatura media globale superiore ai +1,5 °C. Ogni mese, da gennaio a giugno 2024 è risultato più caldo rispetto al mese corrispondente in ogni anno precedente. Il 22 luglio 2024 è stato raggiunto un nuovo record di temperatura media globale giornaliera, pari a 17,16 °C.. Il 2024 ha visto succedersi tre stagioni con temperature da record: l'inverno boreale (dicembre 2023-febbraio 2024), la primavera boreale (la nostra, da marzo a maggio), e l'estate boreale (giugno-agosto), rispettivamente con temperature di 0,78 °C, 0,68 °C e 0,69 °C più elevate della media 1991-2020. Ognuno degli ultimi 10 anni (2015-2024) è stato - in ordine sparso e non consecutivo - uno dei dieci anni più caldi di sempre.. 2024: temperature record degli oceani. Le temperature superficiali marine sono stati uno dei fattori chiavi della prevalenza di temperature record in tutto il mondo nel 2024. Su queste ha inciso in modo importante il fenomeno climatico di El Niño (per approfondire), che ha raggiunto il picco a dicembre 2023 e ha continuato a influenzare le temperature globali per tutta la prima metà del 2024.
Sono stati però la scala e la persistenza di El Niño a lasciare sotto shock gli scienziati, convinti che le temperature globali sarebbero calate, dopo la fine del fenomeno a maggio 2024. Invece i valori, sulla terra e sui mari, sono rimasti a livelli record per tutto il resto dell'anno. Anche il ghiaccio marino nell'Artico e attorno all'Antartide, indicatore importante della stabilità del clima terrestre, ha avuto un'estensione assai inferiore alla media nel 2024.. 2024: gli eventi climatici estremi. Estremi di temperatura portano ad eventi climatici estremi. A causa delle temperature record, le concentrazioni di vapore acqueo in atmosfera hanno raggiunto livelli record nel 2024, superiori del 5% rispetto alla media 1991-2020. Questa abbondante scorta di umidità ha amplificato i fenomeni di precipitazione estremi e, insieme alle temperature record dei mari, ha contribuito a intensificare tempeste e cicloni tropicali.. Nel 2024 si sono verificati più giorni di forte stress termico rispetto alla media, e in alcune regioni anche più giorni di stress climatico estremo, in cui è stato necessario evitare attivamente un colpo di calore. Periodi di siccità prolungata hanno inoltre creato le condizioni ideali per incendi su larga scala, come quelli che stanno consumando in queste ore la California meridionale. In particolare se ne sono verificati in Bolivia, Venezuela e Canada, con ripercussioni negative in termini di emissioni di carbonio.. Con il 2025, è iniziata anche La Niña. In questi giorni, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense, è emerso nell'Oceano Pacifico, diversi mesi in ritardo rispetto al previsto, il fenomeno climatico de La Niña (per approfondire), che fa da contraltare al Niño abbassando le temperature medie globali (anche se aumenterà il rischio sia di siccità nelle Americhe, sia di forti piogge in Australia e Sudest asiatico). . La Niña proseguirà fino all'aprile 2025 e tenderà a ridurre le temperature medie globali, anche se l'effetto sarà proporzionale all'intensità del fenomeno climatico, che per il momento è debole. Le temperature si sono già raffreddate con il passaggio di testimone da El Niño a una condizione neutra, ma rimangono sopra la media in gran parte del mondo e sugli oceani..