Il 19 febbraio 1945 i marines sbarcavano sull'isola di Iwo Jima, nell'arcipelago delle Bonin, un punto strategico per sferrare l'attacco finale al Giappone.. Sbarco strategico. Durante la Guerra del Pacifico l'avanzata americana utilizzò come base ideale l'arcipelago delle Marianne. Da lì decollavano i B-29 che bombardavano il Giappone per distruggerne l'industria bellica e spezzarne la resistenza. Ancora più adatta allo scopo era però l'isola di Iwo Jima, a soli 1.200 chilometri dal Giappone: il suo possesso avrebbe consentito agli americani di sferrare l'attacco decisivo a Okinawa, prefettura più meridionale dell'arcipelago nipponico.. L'inferno di Iwo Jima. Il 19 febbraio 1945 gli statunitensi sbarcarono a Iwo Jima con tre divisioni di marines. Fu per loro la peggiore esperienza anfibia di tutta la guerra: il labirinto di gallerie predisposto dai giapponesi, la polvere vulcanica sulla superficie di basalto che impediva ai cingoli di far presa, le trincee che crollavano, l'incessante fuoco nemico, fecero pagare ai vincitori un prezzo altissimo: i combattimenti si conclusero il 20 marzo con oltre 20 mila morti e feriti.. Senza via di scampo. Sull'altro fronte, l'intera guarnigione nipponica fu spazzata via: oltre 21 mila giapponesi morti e solo 212 fatti prigionieri..