160 anni di «Alice nel Paese delle Meraviglie»: un viaggio tra letteratura, cinema e cocktail esclusivi
- Postato il 4 luglio 2025
- Di Panorama
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Correva l’anno 1865 quando Charles Lutwidge Dodgson, meglio noto con lo pseudonimo Lewis Carroll, pubblicò per la prima volta Alice’s Adventures in Wonderland (in italiano Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie). L’opera nacque quasi per caso da una passeggiata sul Tamigi con la giovane Alice Liddell, figlia di un collega di Dodgson, che chiese allo scrittore di inventare una storia fantastica da raccontarle. Quella narrazione si trasformò in un romanzo che avrebbe rivoluzionato la letteratura per l’infanzia, un racconto denso di nonsense, giochi linguistici, personaggi surreali e una logica tutta sua, capace di incantare adulti e bambini.
L’influenza letteraria e culturale di Alice nel Paese delle Meraviglie
Da subito, Alice nel Paese delle Meraviglie si impose come un’opera rivoluzionaria, per il suo modo di rompere le regole tradizionali della narrativa e per il suo spirito giocoso ma profondo. Il libro divenne un punto di riferimento non solo per la letteratura per ragazzi, ma anche per la filosofia, la psicologia e l’arte, influenzando pensatori e artisti nel corso dei decenni. I suoi temi — dall’identità alla percezione della realtà, dall’assurdo al surreale — continuano a essere studiati e reinterpretati ancora oggi.
Dal libro al grande schermo
La magia di Alice ha varcato presto i confini della carta stampata. Già all’inizio del XX secolo si registrarono alcune delle prime trasposizioni cinematografiche, tra cui un cortometraggio muto del 1903, considerato uno dei primi film di fantasia mai realizzati. Nel corso dei decenni, il personaggio di Alice e il suo Paese delle Meraviglie sono stati protagonisti di numerose produzioni: dalla versione animata Disney del 1951, che ha fissato un’iconografia indelebile nel pubblico, fino alle più recenti reinterpretazioni live action come Alice in Wonderland (2010) di Tim Burton, che ha offerto una rilettura più dark e visionaria, e i suoi sequel.
Oltre al cinema, la storia ha trovato spazio in adattamenti teatrali, musical, serie tv e persino videogiochi, confermando la sua capacità di reinventarsi attraverso linguaggi diversi e di affascinare generazioni sempre nuove.
Un sequel sorprendente: Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò
Lewis Carroll non si fermò con il primo libro. Nel 1871 pubblicò il seguito, Through the Looking-Glass, and What Alice Found There (Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò), che amplia e complica l’universo fantastico di Alice. In questo secondo volume, la protagonista attraversa uno specchio e si trova in un mondo speculare, dove le regole del gioco e la logica sono ancora più bizzarre. Questo sequel introduce nuovi personaggi e segue una struttura ispirata al gioco degli scacchi, con Alice che avanza fino a diventare regina. Anche questo libro ha avuto un enorme impatto culturale e letterario, ispirando a sua volta numerosi adattamenti e analisi critiche.
Il tributo di Anthology by Mavolo: la drinklist delle meraviglie
Per celebrare i 160 anni dalla pubblicazione di Alice nel Paese delle Meraviglie, Anthology by Mavolo firma una drinklist che unisce immaginazione e mixology d’autore. Il progetto si chiama «Alice’s Wonderdrinks» e nasce dal desiderio di trasformare l’universo surreale creato da Lewis Carroll in un’esperienza sensoriale da vivere, assaporare e ricordare.
«Tutti conosciamo la storia di Alice e del suo straordinario viaggio: un sogno surreale popolato da animali fantastici, personaggi stravaganti e situazioni al limite dell’assurdo», racconta Alberto Birollo, drinksetter di Anthology. «È un mondo meraviglioso e immaginario, ma così vivido e potente da averci fatto viaggiare con la mente ogni volta che ne abbiamo sfogliato le pagine o visto una delle sue tante versioni. Con questa drinklist ho voluto rendere omaggio a quella magia, trasformando il racconto in un’esperienza sensoriale tutta da gustare».