100 anni dalla nascita di Marcello Mastroianni, il divo de “La dolce vita”

  • Postato il 25 settembre 2024
  • Cinema & Tv
  • Di Artribune
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Elegante, eclettico, dalla voce inconfondibile. Marcello Mastroianni è stato il divo italiano per eccellenza, quello più amato del e dal cinema italiano del Dopoguerra e non solo. Il 28 settembre 2024 ricorrono i cento anni dalla sua nascita, e nell’anno di questo anniversario le iniziative non mancano. Cosa sappiamo però della sua storia, della sua formazione, della sua provenienza? Marcello Mastroianni, nipote dello scultore Umberto Mastroianni (noto per essersi ispirato alle opere di Boccioni e al neocubismo), ha vissuto da ragazzo tra Torino e Roma e sin da giovanissimo ha condiviso l’amore per il cinema con il fratello Ruggero, divenuto un celebre montatore. Prima di affermarsi nel cinema e nel mondo dello spettacolo, Mastroianni ha studiato come perito edile, ha lavorato come disegnatore e durante la guerra si è nascosto a Venezia.

Le prime volte di Marcello Mastroianni al teatro e al cinema

Nel 1948, tornato a Roma in pianta stabile, ha iniziato ad approcciarsi al teatro universitario e la prima partner di scena è stata Giulietta Masina. Il suo talento viene subito segnalato a Luchino Visconti per un piccolo ruolo in Rosalinda o come vi piace (1948) di W. Shakespeare. Qui inizia il suo percorso teatrale, una grande scuola che gli ha dato la spinta e il modo per farsi strada poco, pochissimo dopo, sul grande schermo. Impegnato tra umorismo e mélo, nella prima fase del suo percorso artistico lo troviamo in Una domenica d’agosto (1950) di Luciano Emmer, Vita da cani (1950) di Mario Monicelli e Steno, Parigi è sempre Parigi (1951) e Le ragazze di Piazza di Spagna (1952), entrambi ancora di Emmer. A cui segue la fase del successo con Febbre di vivere (1953) di Claudio Gora, Cronache di poveri amanti (1954) di Carlo Lizzani, Giorni d’amore (1954) di Giuseppe De Santis.

La collaborazione di Marcello Mastroianni con Sophia Loren

La svolta e la popolarità per Marcello Mastroianni arrivano con Peccato che sia una canaglia (1954) di Alessandro Blasetti, il primo film di una lunga serie in cui fa coppia con l’altra diva del suo tempo, Sophia Loren. Insieme lavorano con Blasetti anche per La fortuna di essere donna, poi tre volte con Vittorio De Sica per Ieri oggi domani; Matrimonio all’italiana, I girasoli. Tra gli altri registi c’è Ettore Scola con cui realizzano Una giornata particolare, mentre l’ultimo film insieme è Prêt-à-porter di Robert Altman. Una serie di film meravigliosi, che però vengono in “secondo piano” perché al solo pronunciare “Marcello Mastroianni” viene subito in mente il suo sodalizio con Federico Fellini di cui è stato alter ego sullo schermo.

Il legame artistico e amicale tra Mastroianni e Fellini

L’incontro tra Fellini e Mastroianni è avvenuto sul set de La dolce vita (e pensare che il ruolo era destinato a Paul Newman!), ed è stata una delle più grandi fortune del nostro cinema. Siamo al principio degli Anni Sessanta e per entrambi inizia il successo planetario. “Io l’ho vissuta ‘la dolce vita’, l’ho vissuta durante la lavorazione del film questo, sì, perché non credevo di stare a lavorare, io ho vissuto proprio circa sei mesi di totale abbandono, di felicità completa […]. Era piena di cose ‘La dolce vita’, io c’ho sguazzato dentro come se fossi realmente stato uno di quegli eroi immaginati da Fellini o osservati da Fellini e quindi riportati sullo schermo”, ha così dichiarato Mastroianni riguardo al set del film. Da qui nasce una grande amicizia che diventa palpabile anche per chi non è insieme a loro sul set. Pochi anni dopo è la volta di 8 ½, film che segna il momento in cui il regista lo sceglie come suo assoluto alter ego: “sono proprio contento di essergli diventato amico, ho acquistato un amico nuovo. E mi riconosco così profondamente in lui, in questa specie di operazione magica, che certe volte, guardandomi allo specchio, ho la sensazione di vedere la sua faccia”, spiegava l’attore. Tra gli altri film che hanno realizzato insieme sono anche La città delle donne, Ginger e Fred e Intervista.

Marcello Mastroianni attraverso il volto e il corpo di Chiara

Per vivere in modo diverso Marcello Mastroianni, non attraverso film in cui ha preso parte o interviste, consigliamo la visione di Marcello Mio di Christophe Honoré con protagonista Chiara Mastroianni nei panni di se stessa. Il film mostra l’attrice, figlia appunto di Marcello Mastroianni e avuta con Catherine Deneuve, suo grande amore tormentato. Il racconto si svolge durante un’estate particolarmente inquieta, in cui Chiara decide di far rivivere suo padre attraverso se stessa: si veste come lui, parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta intorno comincia a crederci veramente, a identificarla in lui e a chiamarla “Marcello”. “Non è un biopic. È stata un’esperienza audace e diversa da tutte le altre. Volevo girare una commedia a partire dalla mia vita. Si deve fare un film per fuggire da quello che propone l’esistenza. Mia madre, che nel film è se stessa, capì subito che è una favola piena di fantasia. C’era il rischio che potesse essere una cosa triste e mortuaria, invece non c’è niente di più vivo. È stata una gioiosa seduta di spiritismo con mio padre”, ha raccontato l’attrice al Corriere della Sera.

Margherita Bordino

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L’articolo "100 anni dalla nascita di Marcello Mastroianni, il divo de “La dolce vita”" è apparso per la prima volta su Artribune®.

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Artribune

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