“Una piazza per l’Europa”, la manifestazione che divide tra auspici di pace e timori di riarmo

  • Postato il 15 marzo 2025
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Generico marzo 2025

Genova. Una “piazza per l’Europa” a Roma, manifestazione lanciata dal giornalista Michele Serra per sostenere in maniera unitaria l’Ue di fronte agli scenari geopolitici internazionali e che raccoglie partiti delle opposizioni (tra cui Pd, Avs, Italia Viva, Azione), associazioni, sindacati.

Un’altra piazza, “per la pace”, a Genova. In una giornata in cui sono nette le divisioni interne soprattutto al centrosinistra, o campo largo, ma non solo: realtà del terzo settore e Caritas diocesana sono, senza aderire direttamente ad altre manifestazioni, tra le voci più critiche del rischio di un riarmo in Europa.

La manifestazione di oggi pomeriggio a Roma, a Genova ha avuto una sorta di antipasto domenica scorsa – con il presidio davanti a palazzo Tursi organizzato dagli europeisti e partecipato sia da esponenti di centrosinistra (e dalla candidata Silvia Salis) sia da figure del centrodestra (Mario Mascia, assessore di Forza Italia).

E da Genova e dalla Liguria, diretti a Roma, si muoveranno in tanti – nonostante le parole di Ursula Von Der Leyen sul piano per il riarmo abbiano creato qualche imbarazzo in alcune parti – e il Movimento federalista europeo ha organizzato diversi pullman.

In piazza ci saranno politici come il senatore Pd Lorenzo Basso e la senatrice Raffaella Paita, Italia Viva. Il segretario del Pd di Genova Simone D’Angelo ha chiarito la posizione dei dem: “L’europeismo non è tutto uguale. Sabato prossimo, come Partito Democratico, saremo in piazza del Popolo a Roma per sostenere un’idea di Europa chiara e coerente: un’Europa sociale, impegnata per il welfare e per la pace, lontana da chi propone la corsa al riarmo o subordina tutto alle logiche di mercato”.

Hanno aderito alla manifestazione a livello nazionale anche Cgil, Cisl e Uil e la Comunità di Sant’Egidio. Ma la Fiom di Genova – aderendo alla posizione della Fiom nazionale – e la Culmv hanno fatto sapere che non intendono aderire. Anche la Caritas Diocesana e fondazione Auxiulium hanno diramato una nota che sottolinea i timori di fronte allo scenario globale e “criticano il proposito europeo di riarmarsi, già sperimentato in passato con conseguenze nefaste, con l’idea che la forza armata mantenga la pace”.

“L’Europa – si legge nell’appello di Caritas e Auxilium – deve assumere il coraggio di un protagonismo negoziale e diplomatico che sia la plastica traduzione del sogno e desiderio di pace di chi ha fatto nascere l’Unione, il sogno di quei padri fondatori che, avendo sperimentato il dramma della guerra, erano consapevoli che la guerra è la disgrazia più grande di cui l’uomo è capace.”

A restare a Genova in questo 15 marzo è anche Music for Peace. L’ organizzazione esprime “forte dissenso verso la decisione di destinare 800 miliardi di euro al potenziamento militare, ritenendo invece prioritari investimenti in politiche di cooperazione internazionale, diplomazia, dialogo e coesione sociale”. Music for Peace ribadisce “il suo impegno per un modello di sicurezza basato sulla promozione della pace, sul rispetto dei diritti umani e sul benessere delle persone, in netta contrapposizione a logiche di militarizzazione”.

A livello politico è noto come il M5s abbia preso le distanze dalla manifestazione di oggi a Roma e anzi, il leader Giuseppe Conte, ha rilanciato la manifestazione pentastellata del 5 aprile. Ma, su scala genovese, a dire no alla piazza romana è Gianni Pastorino, su una lunghezza d’onda diversa da Andrea Orlando nella cui lista è stato eletto in consiglio regionale: “L’Europa di cui abbiamo bisogno non è un’Europa che si compatta attorno alla paura di Trump o alla logica della contrapposizione con gli USA. Non è un’Europa che rafforza le sue difese militari e la sua identità solo in funzione di un nemico, vero o presunto”, afferma Pastorino.

Più scontata, invece, l’assenza della maggioranza. Mai stata in dubbio quella di Fratelli d’Italia e soprattutto della Lega, fortemente anti-europeista. Matteo Salvini ha attaccato chi “fa le manifestazioni con le bandierine” invece di “lavorare per cambiare questa Europa”

Nei giorni scorsi a Genova Mario Mascia Forza Italia in piazza con gli europeisti e anche il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, candidato del centrodestra alle comunali, aveva dichiarato che avrebbe valutato il da farsi. Va da sé che, dopo la tragedia della Foce e la dichiarazione proprio per oggi del lutto cittadino per la morte di Francesca Testino, i piani sarebbero comunque saltati.

A Genova, sempre oggi, una doppia contromanifestazione: alle 15, in largo Pertini, l’iniziativa lanciata da Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione (al centro della bufera negli scorsi giorni per la proiezione a Tursi di un documentario ritenuto organico alla propaganda filorussa) e che ha raccolto l’adesione di realtà Genova unita – il gruppo di pressione del candidato sindaco Filippo Biolé.

“Alcuni politici italiani e alcuni giornalisti invocano la piazza a sostegno dell’Europa che vuole riarmarsi e combattere – scrive Crucioli sul proprio profilo Facebook -. Noi lo stesso giorno invitiamo i genovesi a difendere la pace e gli interessi del popolo dall’aggressione di questa banda di pazzi”. Nel volantino si leggono altri tre slogan: “No alla guerra, no al riarmo, no agli Stati uniti d’Europa“.

Alle 17, poco distante, davanti a Palazzo Ducale, altro presidio organizzato invece da partiti come Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Potere al Popolo insieme alla Sinistra anticapitalista, anche in questo caso si chiama “Ferma il riarmo”.

Autore
Genova24

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