Sanremo 2026, i big tra tifo e sport: Luché e gli altri per il Napoli, la passione di Paradiso e Nayt per la boxe e le MMA
- Postato il 30 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Con uno slittamento di una settimana rispetto alla tabella di marcia prevista, come segno di rispetto per la scomparsa di Ornella Vanoni, Carlo Conti ha sciolto le riserve sulla lista degli artisti di Sanremo 2026. Saranno trenta i big in gara, ma rispetto ai colpi pirotecnici a cui ci aveva abituato il conduttore nella sua prima era all’Ariston e soprattutto quelli messi a segno nel quinquennio di Amadeus, si nota una certa assenza di nomi fortissimi. Per usare una metafora calcistica, c’è molta Serie A nella lista di Conti per il 2026, ma mancano le presenze da Champions League come potevano essere negli anni precedenti quelle di Elisa, Giorgia o Marco Mengoni. Ma anche quelle dei vagheggiati Madame o Blanco, per dire.
- I nomi di Sanremo 2026: tanta varietà, ma manca il nome fortissimo
- Sanremo 2026, i tifosi napoletani in gara (con qualche sorpresa)
- Raf autore dell'inno del Pescara, Gassmann e il tifo romanista di famiglia
- Dargen D'Amico e il biliardo, Nayt e il pugilato. E il laziale Paradiso a capo di Aurora MMA
I nomi di Sanremo 2026: tanta varietà, ma manca il nome fortissimo
Il Carlo Conti V comunque porta avanti la politica su cui lo stesso conduttore fiorentino aveva posto le basi nel suo primo triennio al Festival, poi portata avanti nel biennio di transizione della gestione Baglioni (dove la vittoria di Mahmood con Soldi, effettivamente, segnò una cesura dal Sanremo della melodia ad un Sanremo più contemporaneo, grazie anche all’apporto di un produttore come Dardust che ha contribuito a plasmare una identità più moderna della musica in gara all’Ariston) e portata al suo massimo splendore con Amadeus.
Ma non ci soffermeremo sugli aspetti musicali, culturali e televisivi: non è questa la sede. Concentriamoci invece sui legami sportivi del cast che vedremo in gara il prossimo 24-28 febbraio (un po’ più in là rispetto al solito, se escludiamo l’edizione 2021 svoltasi a marzo a causa della pandemia: nel 2026 verrà invece dato spazio alle Olimpiadi di Milano-Cortina).
Sanremo 2026, i tifosi napoletani in gara (con qualche sorpresa)
Anzitutto, se parliamo di tifo calcistico troviamo diversi sostenitori del Napoli. È il caso di Luché, che ha cantato al Maradona per il quarto scudetto della squadra (e lo scorso 5 giugno ha riempito lo Stadio per un suo concerto da 40.000 spettatori), oppure Sal Da Vinci, che a Sky Sport aveva modificato per l’occasione la sua hit Rossetto e Caffé in Scudetto e Caffé.
E ancora LDA, figlio d’arte di Gigi D’Alessio, che canterà in coppia con l’altro reduce di Amici Aka7even (che però è un tifoso della Juventus). Ma sono sostenitori del Napoli anche Serena Brancale, nonostante la cantante che mescola elettropop, jazz e folclore pugliese sia di Bari, ed Ermal Meta, che nel 2021 dichiarò di preferire lo scudetto della sua squadra del cuore alla vittoria a Sanremo (altri tempi, quelli di Gattuso tecnico e con il cantante albanese già nei La Fame di Camilla che consigliava a De Laurentiis di rinforzare il centrocampo che allora non poteva contare sui vari Anguissa o McTominay).
Raf autore dell’inno del Pescara, Gassmann e il tifo romanista di famiglia
Guardando alle altre squadre, abbiamo poi Raf che da ragazzo impazziva per Giancarlo Antognoni, e da qui il tifo per la Fiorentina. Ma il cantante di Battito Animale è anche sostenitore del Pescara, tanto da vergare anche l’inno del club. Rimanendo nella galassia viola non possiamo non citare Marco Masini, grande amico di Conti (anch’egli tifosissimo del club di Commisso, ça va sans dire).
Proviene da una famiglia di artisti ma anche di tifosi della Roma Leo Gassmann, che pensavamo ormai dedito a seguire le orme del padre e del nonno nella recitazione (è stato anche l’interista Franco Califano nel biopic di qualche anno fa andato in onda sulla Rai). A proposito di figli di, perché il nostro è un Paese fondato sulla parentela, Tredici Pietro come suo padre Gianni Morandi tifa per il Bologna e va matto per Orsolini. Ma è anche un appassionato di basket, in particolare per i Boston Celtics e, ovviamente, per la Fortitudo.
Se parliamo di squadre milanesi, Francesco Renga sostiene l’Inter e Malika Ayane il Milan. In quota Juventus Enrico Nigiotti, mentre se è vero che per diversi non risulta un tifo specifico, i legami con lo sport per qualcuno dei big in gara sono decisamente più noti.
Dargen D’Amico e il biliardo, Nayt e il pugilato. E il laziale Paradiso a capo di Aurora MMA
Dargen D’Amico, per esempio, dall’età di 15 anni ha iniziato a giocare a biliardo, ma ha anche praticato da giovanissimo basket, pur senza successo (“Una volta mi appesi alla traversa, cedette e stava per venirmi addosso, mi salvarono per miracolo, così mi decisi a non giocare più”, aveva dichiarato in una intervista alla Gazzetta dello Sport del 2022).
Tra i vari rapper presenti nel Manuale Cencelli di Conti c’è anche Nayt, che ha praticato per due anni pugilato. E a proposito di sport di combattimento, in gara nell’edizione 2026 ci sarà anche Tommaso Paradiso, al suo debutto sanremese.
Ebbene, oltre ad essere un conclamato tifosissimo laziale, l’ex frontman dei Thegiornalisti (ci perdoni se glielo ricordiamo) nel 2020 è diventato presidente dell’Aurora, palestra di MMA di Roma che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della Capitale e all’interno del panorama delle nostre arti marziali miste. E non parliamo solo di una palestra, ma di un team che vede come head coach Lorenzo Borgomeo e capitano Carlo Pedersoli Jr, uno tra i pochi lottatori italiani approdato in UFC. Inoltre Aurora MMA può vantare inoltre fighter come Micol Di Segni, Mauro Cerilli, Danilo Belluardo, Dylan Hazan o Michele Martignoni.