Ruba Land Rover Defender e si fa beccare chiedendo aiuto su Facebook
- Postato il 15 luglio 2025
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- Di Virgilio.it
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Ci sono storie apparentemente uscite dal cassetto di qualche sceneggiatore ubriaco. Quelle che leggi e pensi: “Figurati se può accadere davvero”, e invece succedono. Succedono davvero. In Dordogna, Francia, un ladro maldestro è riuscito nell’impresa di rendere ridicolo anche il Land Rover Defender. Tra il comico e il criminale, un uomo di 44 anni ha messo in scena una tragicommedia mentre tentava di “regalarsi” un Defender a Montpon, combinando una figuraccia planetaria.
Prova ad attraversare il fiume: fallisce
Ciò che avrebbe potuto essere un furto rapido e silenzioso si è trasformato in un manuale vivente di cosa non fare dopo aver rubato un’auto, perché quest’uomo, invece di far perdere le tracce, ha scelto di testare il mezzo come fosse un giocattolo appena scartato. Anziché scegliere una strada asfaltata o una via secondaria per allontanarsi in fretta, ha puntato dritto verso una zona boscosa nei pressi di La Cavaille, con un’intelligenza tattica discutibile.
Dal punto di vista logico, il Defender era l’alleato ideale in quest’impresa, in quanto progettato per attraversare deserti, arrampicarsi su pendii impossibili e guadare fiumi impetuosi. E il ladro dilettante l’avrebbe forse passata liscia se avesse usato un po’ di buon senso, piuttosto che improvvisare una traversata fluviale ignorando un guado profondo, probabilmente più pericoloso di quanto apparisse a prima vista. Una volta deciso di affrontarlo si è piantato in mezzo al fiume, l’acqua è salita in fretta, e il motore ha smesso di “respirare”, del resto di Cybertruck ce n’è solo uno…
A quel punto, ogni strategia sensata avrebbe suggerito una cosa: abbandonare il mezzo e scomparire. Non, però, secondo il 44enne, il quale, con un’ostinazione degna di un personaggio tragico (nello stile del ladro passato in concessionaria fingendosi cliente), ha preferito chiedere aiuto. Al posto di contattare un amico o un meccanico compiacente, ha tirato fuori lo smartphone, aperto Facebook e pubblicato un post in un gruppo locale: cercava qualcuno con un trattore, disposto a trainare fuori l’auto impantanata.
Come il ladro stava aspettando i soccorsi
Qualcuno, però, ha letto il messaggio e, collegati i puntini, si è messo in contatto con la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto si sono imbattuti in una scena surreale: la vettura sommersa fino a metà portiera, immobile nell’acqua scura, e lui, il fuorilegge, seduto sulla riva, intento a scaldarsi un caffè su un piccolo fuoco improvvisato. Come se fosse lì da ore, come se stesse facendo campeggio, non ha tentato la fuga né negato nulla, bensì ha confessato tutto, con una calma spiazzante, e ora dovrà comparire davanti al tribunale, dove nemmeno la goffaggine potrà servire da attenuante.
Quanto al Defender, le prime valutazioni inducono a lasciar perdere le speranze: l’acqua ha danneggiato l’elettronica, compromettendo gran parte del sistema interno e il veicolo potrebbe non tornare più in strada. E così l’auto, progettata per sopravvivere alle condizioni più estreme, è stata messa fuori gioco non da una tempesta di sabbia né da un’insidia naturale, bensì da un gesto umano, scollegato da logica e buonsenso: nulla si può fare contro l’imprudenza organizzata…