L’ospedale di Rogliano è da rifare, ma mancano i fondi

  • Postato il 11 marzo 2025
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L’ospedale di Rogliano è da rifare, ma mancano i fondi

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Il caso del presidio di Rogliano (CS) e del progetto rimodulato con urgenza. Il nosocomio rischia di non aprire entro i due anni annunciati


COSENZA – L’ospedale di Rogliano, chiuso nei giorni scorsi, rischia di non riaprire entro i due anni annunciati. E questo perché mancano almeno sedici milioni di euro per poterlo ristrutturare completamente e metterlo a norma sul piano antisismico.

OSPEDALE ROGLIANO, FONDI PER UN SOLO PLESSO


In altre parole, i fondi Pnrr attualmente a disposizione dell’azienda ospedaliera di Cosenza bastano soltanto per abbattere e ricostruire un plesso. Per i restanti mancano le risorse.
Non solo, la stessa struttura è anche luogo dove al terzo piano dovrebbe sorgere un Ospedale di comunità. Difficile pensare che in un ospedale solo parzialmente agibile si potrà arrivare in tempo alla scadenza inderogabile di giugno 2026.

CHIUSO PER RISTRUTTURAZIONI “IMMEDIATE”


Nelle scorse settimane si è decretata la chiusura del presidio ospedaliero per ristrutturazioni “immediate e a tutela dell’incolumità pubblica”. Strutturalmente, dunque, c’è qualche problema serio. E questo nonostante i milioni buttati per l’adeguamento dell’ospedale nel decennio passato.
Gli indizi sul futuro incerto della struttura ospedaliera sono tutti nella relazione al progetto esecutivo approvata nei giorni scorsi. Con i 2,6 milioni di euro di finanziamento Pnrr circa si potrà solamente coprire i costi di abbattimento e ricostruzione di un plesso. E questo perché l’intero procedimento, almeno all’inizio, non era neanche previsto. Nel corso dell’anno scorso, invece, sono stati effettuati ulteriori sopralluoghi con annesse valutazioni statiche. Il progetto, di fatto, è cambiato completamente. Il “plesso B2 è sostanzialmente pericolante e deve essere abbattuto e ricostruito. La cosa, ovviamente, ha fatto salire alle stelle i costi: oggi servirebbero circa 18 milioni di euro per concludere l’opera.
E il Responsabile unico lo mette nero su bianco, validando di fatto soltanto la parte dedicata a questo intervento. La priorità è massima.

NECESSARIO TROVARE ULTERIORI FINANZIAMENTI


Il problema è tutto il resto: bisognerà trovare ulteriori finanziamenti per provare a chiudere la partita. Ed è un problema che molto probabilmente finirà dentro il calderone di attività con poteri speciali di Protezione civile che il presidente/commissario è pronto ad avviare. C’è però chi, all’interno della struttura ospedaliera, già guarda ad un fallimento annunciato.
Due anni per ripristinarlo? Impossibile, almeno quattro. E forse non basterà neanche quello e resterà solo una struttura fantasma.

UN COLPO DURISSIMO PER IL TERRITORIO


Un colpo durissimo per il territorio, un esempio chiarissimo di quello che sta accadendo con le rimodulazioni dei progetti sulle strutture sanitarie calabresi ormai ridotte a colabrodo.
Intanto bisogna spendere i circa sei milioni totali (in parte per l’ospedale di comunità, in parte per l’antisismico), per evitare di rispedirli indietro e con in mano un pugno di mosche ma il futuro del presidio resta estremamente incerto.

Con all’orizzonte la battaglia per il diritto alla salute di un territorio vastissimo che potrebbe deflagrare nelle prossime settimane.

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